Sandra Scarpa, lettrice attenta, ha colto inconsciamente nel segno. Si chiede la ragione di un’Amministrazione disinteressata alla gestione corrente dell’Isola. E porta tanti esempi che urtano la sensibilità sia del turista che del pantesco. Si chiede addirittura se i Panteschi siano tutti ciechi ed indifferenti. Ma questo significa non avere ascoltato la gente. Pantelleria vive il danno della delega politica, vuoi per buona fede vuoi per ignoranza.
Nell’Isola c’è una doppia politica: una che occupato l’amministrazione e vi si è chiusa dentro, portando opere o pezzi incompiuti di grandi opere o semplicemente progetti che nessuno ha avuto la forza di realizzare. Un’altra invece che ha lavorato giorno dopo giorno per concretare i propri ideali, per lavorare meglio, per vivere in un’isola più bella. Una politica che si è espressa il più delle volte nel volontariato, nell’associazionismo, nella coscienza dei piccoli gesti per un mondo migliore. Molto spesso queste due politiche sono state in contrasto, hanno combattuto battaglie diverse. Sandra Scarpa sembra in bilico, tra cittadinanza attiva e delega politica. La maggioranza dei panteschi piange il danno della vecchia politica, quando non può vivere nel decoro, nei servizi, nella dignità di un territorio ben amministrato. Molti dei panteschi, per nulla ciechi o indifferenti, hanno cercato di dare una svolta mettendoci la faccia e chiedendo all’amministrazione il perché di tanto sfacelo (http://www.pantelleria5stelle.
A Pantelleria soffia un vento nuovo che porta il sorriso e guarda al domani, senza lasciare indietro nessuno.