“Si doveva usare l’accetta e si è ricorso al tagliaunghie. In Sicilia rimangono gli stipendi più alti di tutte le altre regioni”
“Se la risposta della commissione all’elezione del suo presidente è stato Savona, era facile immaginarsi il resto. E il resto, infatti, è stata una farsa. A parte l’eliminazione dell’assegno di solidarietà, nel disegno di legge esitato dalla commissione speciale non c’è traccia di alcuno dei principi del decreto Monti. Il nostro secco no era pertanto scontato e conseguenziale”.
Il M5S prende le distanze con sdegno dalle decisioni della commissione per la spending review, che proprio oggi ha battezzato il suo nuovo presidente: Riccardo Savona.
“Una commissione – dicono i deputati del Movimento -che di speciale ha avuto solo la durata, ma che per il resto si è mossa nel solco dei comportamenti perpetrati per lustri in questo palazzo. Si doveva usare l’accetta e si è ricorso al tagliaunghie, con tagli minimi che lasciano nell’isola gli stipendi più consistenti di tutte le altre regioni d’Italia e che faranno additare la Sicilia ancora una volta come modello da evitare”.
“Questa commissione – continuano i deputati – è stata una sorta di fiera dell’equilibrismo, in cui si è cercato di salvare gli stipendi e la faccia. Nel primo caso ci si è riusciti, nel secondo molto meno e la gente deve saperlo. Noi qui dentro siamo per perseguire gli interessi dei cittadini e della politica. Molto spesso, invece, dobbiamo constatare che viene perseguita solo la politica dell’interesse. E quello di oggi è un esempio evidente. Comunque non finisce qui. In aula daremo battaglia”.