Il Regolamento TARES approvato il 13 novembre dal Comune, giunge nella versione viareggina (ante modifiche refusi di stampa), all’attenzione del Parlamento nazionale, tra le risate dei Senatori presenti in aula.
Il 10 dicembre la Senatrice del M5S Ornella Bertorotta ha evidenziato alcune situazioni “anomale” riguardanti l’azione amministrativa nel nostro paese, situazioni già denunciate in passato dal nostro MoVimento, come la poca trasparenza, l’illeggibilità di un bando da un milione di euro e altre ancora.
Ecco il discorso della senatrice Bertorotta:
“Grotte, piccolo Comune dell’agrigentino distante 3 km dalla Racalmuto di Leonardo Sciascia, dallo scorso 13 novembre ha un regolamento TARES, pubblicato solo il 3 dicembre sul sito istituzionale dell’Ente. Tale regolamento è praticamente identico a quello del Comune di Viareggio, tanto che all’art. 10 n° 6 dello stesso si legge: “Per gli specchi acquei la tariffa viene commisurata allo specchio acqueo dato in concessione..”. Peccato che del mare, da queste parti, difficilmente si riesce a percepire anche solo l’odore, essendo distante circa 30 km.Si legge ancora nell’art. 10 n° 6 del Regolamento Tares di Grotte: “ Nel caso in cui la concessione sia relativa soltanto a colonnine, gavitelli o catenarie utilizzate da unità nautiche autorizzate ad ormeggiare nel porto di Viareggio.. la tariffa è dovuta in ragione della lunghezza delle unità navali che potenzialmente potrebbero esservi ormeggiate.. ”
Gli amministratori di Grotte, in sostanza, vogliono far pagare la TARES alle barche ormeggiate nel porto di Viareggio! Ma si sa, c’è la crisi, e ognuno si arrangia come può, anche facendo ricorso a soluzioni di finanza creativa!
Ma al di là della facile ironia, quello che ci preme sottolineare è la leggerezza e il pressapochismo con cui si è operato e si continua ad operare in questo Comune quando si mettono le mani nelle tasche dei cittadini e non solo.
E’ sconcertante: Assessori, Consiglieri, Sindaco, Presidente del consiglio, nessuno di loro ha letto il documento prima che venisse approvato. Per cosa sono stati eletti?
Ma questa è solo l’ultima vicenda, la ciliegina sulla torta, “forse”, di cinque mesi di amministrazione in cui sono state regolarmente e quotidianamente violate le norme sulla trasparenza.
Un bando da un milione di euro è stato pubblicato in una forma totalmente incomprensibile violando gli articoli 1, 2, 3, 6, del d. lgs. 33/2013, e non solo quelli.
Il M5S locale ha sollevato il caso e chiesto formalmente al Comune di intervenire in attuazione dei principi di efficacia ed efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche, di integrità e lealtà nel servizio alla nazione, di eguaglianza, imparzialità e buon andamento, e a tutela di quanti avrebbero voluto partecipare a questo bando, ma hanno visto violato il loro diritto per la poca informazione fornita e per le modalità di pubblicazione dello stesso che non realizzano il principio di un’amministrazione aperta e al servizio dei cittadini. Nessuna risposta.
L’intera sezione del sito istituzionale del Comune, denominata Amministrazione Trasparente, è ad oggi quasi completamente vuota, mancando i curricula di Sindaco, Assessori e tutti i dati relativi all’amministrazione, che per legge andrebbero pubblicati.
Lo scorso 25 ottobre Sindaco ed Assessori hanno approvato i documenti che compongono lo schema del bilancio 2013 del Comune, ma hanno “scordato” di pubblicare gli allegati, che “costituiscono parte integrante e sostanziale del bilancio” (la relazione previsionale programmatica 2013-2015; lo schema di bilancio pluriennale 2013-2015; lo schema di bilancio di previsione 2013), così violando l’art. 12 della Legge Regionale n.5 del 2011 in base al quale gli atti della pubblica amministrazione sono pubblici e assumono valore legale dal momento del loro inserimento nei siti telematici degli enti, a tal fine opportunamente pubblicizzati”.