La Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica si è recata oggi in visita a Trapani presso il CIE (Centro Identificazione ed Espulsione) di Milo.
La visita è avvenuta a seguito della denuncia fatta da Vincenzo Maurizio Santangelo, portavoce al Senato del M5S, dopo l’ispezione a sorpresa al centro che lo stesso, insieme alla portavoce all’ARS Valentina Palmeri, ha fatto lo scorso 16 Novembre, durante la quale è stato possibile verificare le condizioni “disumane” in cui vivono i detenuti al CIE e le gravi inadempienze della ditta che forniva, e fornisce tutt’ora in via transitoria, i servizi di mediazione culturale, il vitto e il cosiddetto “kit” (coperte, vestiti, schede telefoniche, sigarette, etc.)
Alla visita è, quindi, seguita un’interrogazione, primo firmatario Santangelo, rivolta ai Ministri per l’Integrazione e dell’Interno al fine di verificare se all’interno della struttura siano rispettati i livelli essenziali a tutela della dignità e del rispetto della persona, nonché le gravi e sistematiche violazioni degli adempimenti da parte della cooperativa Oasi che gestiva, almeno fino a quella data, i servizi sopra menzionati.
Più recentemente, è stato presentato l’ordine del giorno G1.100 al DDL 1174, primo firmatario Santangelo, e cofirmatari i portavoce Serra (membro della Commissione Straordinaria) e Gaetti (vice Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere).
Tale ordine del giorno, respinto in aula, era volto, tra l’altro a fare luce sulle strutture di detenzione degli immigrati (CIE-CARA-CDA-CPSA).
In particolare ci si rifaceva all’articolo 14 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, che al comma 2, dispone che in tali centri lo straniero è trattenuto «con modalità tali da assicurare la necessaria assistenza e il pieno rispetto della sua dignità»; ed all’articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394 in cui è specificato che le modalità del trattamento nei Centri di identificazione e di espulsione «devono garantire, nel rispetto del regolare svolgimento della vita in comune, la libertà di colloquio all’interno del centro e con visitatore proveniente dall’esterno, in particolare con il difensore che assiste lo straniero, e con i ministri di culto, la libertà di corrispondenza, anche telefonica, ed i diritti fondamentali della persona» e che in tali centri devono essere presenti «i servizi sanitari essenziali, gli interventi di socializzazione e la libertà di culto» e i «servizi predisposti per le esigenze fondamentali di cura, assistenza, promozione umana e sociale».
Nulla di tutto questo è rispettato al CIE di Milo (TP) e la presenza oggi a Trapani della Commissione Straordinaria è un segnale importante volto a porre fine a questa incresciosa situazione non degna di un Paese che si vuole definire civile.
Vincenzo Maurizio Santangelo
Manuela Serra
Portavoce al Senato
Movimento 5 stelle