Il presidente della commissione Ambiente dell’Ars fa appello al presidente dell’Anci Sicilia per stoppare la corsa alla riapertura delle istruttorie che rischia di concretizzarsi con la semplice adozione di un parere del Cga. Cosa avvenuta ad Acireale e che rischia di avvenire a Palermo. “In Sicilia – dice il deputato Cinquestelle – abbiamo oltre 700 mila domande giacenti, rischiamo la barbarie. Non si utilizzi un semplice parere per bypassare la legge nazionale. Abbiamo già presentato un disegno di legge per fare chiarezza”.
“I comuni non utilizzino un semplice parere amministrativo per fare partire la corsa alla sanatoria selvaggia. Non abbiano fretta, aspettino la legge che fugherà ogni dubbio, riallacciandosi alle normative nazionali. Abbiamo già presentato il disegno di legge relativo e farò di tutto per portarlo in aula in tempi strettissimi”.
L’appello è del presidente della Commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino. Il destinatario è il sindaco di Palermo, Orlando, nella sua qualità di presidente dell’Anci Sicilia.
“Orlando – dice Trizzino – si è sempre espresso per la difesa del territorio, ora sensibilizzi i Comuni, a partire da Palermo, il cui Consiglio deve pronunciarsi in questi giorni sul parere del Cga. Lo stoppi e cerchi di stoppare negli altri Comuni la corsa al disastro”.
Il parere del Cga che potrebbe cambiare il volto alla Sicilia è il risultato del ricorso di un privato al presidente della Regione, che ribalta la normativa vigente sintetizzata in una sentenza della Corte di Cassazione del 2009, che escludeva da sanatoria tutti quegli immobili costruiti ex novo, non solo nelle aree in cui insiste un vincolo di inedificabilità assoluta, ma anche in quelle aree in cui grava un vincolo di inedificabilità relativa. La pronuncia dei giudici cassazionisti ha inoltre precisato che per queste ultime gli unici interventi sanabili sono quelli di edilizia di minore rilevanza, quali il restauro, il risanamento conservativo e la manutenzione straordinaria.