“All’Ars lasciati 600 mila euro nel 2013 e lo scorso anno abbiamo restituito pure quasi un milione di euro per il microcredito. Non ci stiamo. Si sta facendo di tutto per fare passare la bufala che costiamo più di tutti gli altri gruppi e che addirittura rischiamo di mandare in tilt i conti dell’Ars”.
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars respinge con fermezza le ultime voci veicolate dalla stampa.
“All’assemblea – afferma il deputato Matteo Mangiacavallo – lo scorso anno, tra le varie rinunce (indennità di carica, esercizio del mandato e trasporto su gomma), abbiamo lasciato circa 600 mila euro, una volta e mezza, cioè, la somma che serve per i collaboratori del nostro gruppo, per i quali l’Assemblea non ha previsto i fondi. E questo senza contare il milione di euro circa decurtato dai nostri stipendi e messo da parte per il microcredito”.
“Dalla stampa – continua Mangiacavallo – apprendiamo ora che i conti dell’Ars rischiano di andare in tilt per 400 mila euro da destinare ai nostri collaboratori. E’ un problema che non abbiamo creato noi, anzi. In sede di approvazione della spending review, in svariate occasioni, ci era stato assicurato che per questi contratti non ci sarebbe stato alcun problema. Delle due, quindi, l’una: o all’ufficio di presidenza sono stati negligenti, o, peggio, dietro c’era un disegno ben preciso per colpirci al cuore, per limitare notevolmente la nostra azione che, evidentemente, dà molto fastidio”.
“Quello che chiediamo – affermano i deputati Cinquestelle – è solamente che venga applicata la legge che loro hanno votato”.
Il Movimento mira a fare chiarezza anche sui numeri, pubblicati da diverse testate in maniera spesso fuorviante, che hanno accreditato il fatto che i collaboratori del gruppo Cinquestelle sono i più numerosi dell’Ars.
“Falso anche questo”, sottolinea Mangiacavallo. “Tra stabilizzati e collaboratori a vario titolo, ad esempio, il Pd ha quasi il doppio dei nostri collaboratori. Molti di più ne ha pure l’ex Pdl. Perfino l’Udc ne ha di più, pur avendo quattro deputati in meno”.
Illuminante in questo senso è il rapporto deputati/collaboratori che va dal 2,36 del M5S, il più basso dei tutta l’assemblea, al 5,25 del Pid (cantiere popolare). “Non solo – conclude Mangiacavallo – a questo va aggiunto il fatto che gli stipendi dei nostri collaboratori sono tra i più bassi dell’assemblea” .