“Sul tetto al reddito ci avevamo visto giusto. Dal carrozzone degli ex Pip vanno sbarcati tutti quelli, e non sono pochi, che non hanno bisogno dell’assegno, soprattutto a tutela e garanzia di quelli veramente bisognosi che restano. Ora il governo mandi le carte alla Corte dei conti e faccia pagare i dirigenti che hanno permesso questi scempi”.
All’indomani del caso del “povero” milionario inquadrato tra le migliaia dei precari da 800 euro al mese, il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars torna alla carica per chiedere chiarezza su “un universo con troppe ombre e pochissime luci, che va snellito, scaricando tutti coloro che non hanno i requisiti”.
“Il nostro emendamento, che prevede un tetto Isee di 20.000 euro – affermano i portavoce – non è piaciuto a chi, magari, ha costruito carriere politiche sulla pelle dei precari e dei bisognosi. Il caso del milionario va ben oltre, ma siamo certi che non sono pochi coloro che all’interno di questo mondo non avrebbero il minimo diritto di cittadinanza”.
“Il Movimento 5 Stelle – proseguono i parlamentari – non ce l’ha con gli ex Pip né con nessuna categoria, deve però tutelare i bisognosi a scapito dei furbi, che dalle nostre parti, purtroppo, non mancano. Contro di essi ed i profittatori, siano gli stessi ex Pip seri ed onesti, che sono la stragrande maggioranza, a fare quadrato, smascherando i ricchi, i nulla facenti, gli imboscati, o semplicemente chi non è bisognoso. La loro immagine non potrà che trarne beneficio”