Il deputato Cinquestelle Giorgio Ciaccio: “Abbiamo scoperto e denunciato l’incredibile liberazione dal debito contratto con l’Ircac”
Da un accesso agli atti sono emerse oscurità risalenti agli anni 2000 che riguardano diversi mutui contratti dalla società cooperativa che all’epoca gestiva il complesso alberghiero
Palermo, 3 aprile 2014 – Calano ombre sulla situazione debitoria del noto villaggio turistico Torre Makauda di Sciacca. Da un accesso agli atti, predisposto dal Movimento cinque stelle all’Ars, sono emerse oscurità risalenti agli anni 2000 che riguardano diversi mutui contratti dalla società cooperativa che all’epoca gestiva il complesso alberghiero. Infatti, a fronte di un debito contratto con l’Ircac pari a 10 milioni di euro, è bastato il pagamento di 240 mila euro per liberare uno dei soci della cooperativa dall’obbligo fideiussorio che peraltro era stato stipulato in forma solidale.
“Abbiamo scoperto e denunciato l’incredibile liberazione dall’enorme debito contratto con l’Ircac”. Lo ha detto il parlamentare 5 Stelle Giorgio Ciaccio, primo firmatario dell’interrogazione che chiede al presidente della Regione e all’assessore alle Attività produttive maggiori chiarimenti circa l’avvenuta liberazione e sulla mancata vigilanza sull’operazione.
In pratica, la società cooperativa Torre Makauda di Sciacca ha fruito nel tempo di diversi finanziamenti agevolati da parte dell’Ircac per molti milioni di euro, finanziamenti agevolati non onorati che hanno determinato una condizione debitoria che peraltro ha condotto recentemente all’ipotesi di vendita del complesso alberghiero. Nonostante l’enorme debito accumulato, il 10 ottobre 2002, con la deliberazione dell’Ircac n. 9357, adottata dal commissario straordinario pro tempore su parere dell’Ufficio legale dell’Ente, si è proceduto alla liberazione di uno dei debitori, garante fideiussore solidale (cioè dell’intero debito) insieme ad altri fideiussori, accettando il pagamento della cifra irrisoria sopra indicata.
“Addirittura, dagli atti ispettivi, – afferma il portavoce saccense del Movimento 5 Stelle Matteo Mangiacavallo – la proposta di liberazione per 240 mila euro fu ritenuta dall’Ircac, come si rileva dalla delibera, “vantaggiosa”. “Non è dato capire per chi sia stata vantaggiosa questa proposta – concludono i due Cinquestelle all’Ars – considerato che non risulta neppure sia stata adottata negli anni una dovuta diligente condotta da parte dell’Ircac tesa a controllare che il patrimonio del garante liberato fosse stato alienato, per evitare una così rilevante e determinante diminuzione patrimoniale delle garanzie del proprio credito”.
1 commento
Fatti di 12 anni fa…..assolutamente inutile occuparsene sul piano dell’intervento repressivo e/o risarcitorio. A Bagheria- operazione in corso- vuol pensare nessuno? Od e’ troppo scomodo affrontare i problemi sotto gli occhi e su cui si potrebbe incidere? Magari prima che cadano in prescrizione….