Gli atti parlamentari del M5S mirano anche al finanziamento delle gestioni transitorie del servizio. La legge bloccata in commissione Bilancio dopo due anni. Valentina Palmeri: “Chiediamo al governo una forte presa di posizione”
Accelerare l’iter di approvazione della legge sul servizio idrico, stop a tutti i processi di nuove privatizzazioni in attesa dell’ok alla legge, determinazione e finanziamento delle gestioni transitorie del servizio idrico da parte di soggetti pubblici.
Il gruppo parlamentare del movimento 5 Stelle all’Ars torna ad accendere i riflettori sul processo di pubblicizzazione dell’acqua e lo fa con una mozione ed un ordine del giorno che mirano ad impegnare il governo su questi punti.
“Per far sì che quella dell’acqua pubblica non rimanga solo una bandiera da sventolare in campagna elettorale – afferma la deputata Valentina Palmeri – chiediamo al governo una forte presa di posizione in questa direzione, sia morale che finanziaria: una moratoria delle privatizzazioni, oltre, che ovviamente un’accelerazione alla legge e a tutti gli investimenti urgentissimi necessari anche ad evitare le imminenti sanzioni comunitarie”.
Dopo quasi due anni dal via, il ddl è attualmente è arenato in Commissione Bilancio, dopo il via libera della commissione Ambiente . Nel frattempo sia in provincia di Palermo che a Siracusa, a seguito del fallimento annunciato dei gestori APS e SAI 8, sono in corso dei tentativi di affidamento del servizio a nuovi soggetti privati.
“Adesso – conclude Valentina Palmeri – non è più rinviabile l’identificazione di soggetti pubblici come gestori del servizio idrico integrato, guardando alla solidarietà tra tutti i territori ricadenti nello stesso bacino con diversa abbondanza di acqua. Questi soggetti dovranno essere solidi finanziariamente, per permettere quegli investimenti nelle reti e negli impianti non più rinviabili. Il principio di solidarietà deve avere la stessa valenza di quello dell’acqua pubblica, per il fatto che i diversi territori sono caratterizzati da accentuata eterogeneità per quel che riguarda l’accessibilità all’acqua, densità di popolazione, costi, investimenti necessari, distribuzione e tipologia impiantistica”.
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