Il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, Tommaso Currò, insieme al collega messinese Francesco D’Uva, ha firmato e presentato un’interrogazione scritta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti concernente la delicata questione del Viadotto Ritiro di Messina.
Una querelle, quella esposta da Currò, che prende origine il 20 luglio 2012 quando il Dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Messina, a firma dell’ingegner Ricciardi, presenta all’Anas e al Comune di Messina la relazione finale “Valutazione degli effetti della interazione tra la struttura del viadotto ritiro dell’autostrada Pa-Me e dei viadotti dello svincolo autostradale di Giostra”. Dal documento si evinceva chiaramente la necessità di programmare interventi di messa in sicurezza che interessassero il suddetto viadotto a causa della sismicità della zona e della debolezza strutturale di alcune pile che sorreggono gli impalcati.
Il mese successivo – come evidenziato nell’interrogazione – a denunciare la situazione di pericolo dovuta alle precarie condizioni del ponte e alla mancanza di interventi di adeguamento sismico fu anche ’ingegner capo del Genio Civile di Messina, Gaetano Sciacca.
Ma nonostante questo, e nonostante nel dicembre 2013 il Consorzio Autostrade Siciliane abbia trasmesso all’ufficio speciale di vigilanza sulle concessioni autostradali del Ministero delle Infrastrutture il progetto di adeguamento sismico del viadotto e del ripristino della viabilità su due corsie (per un totale di 60 milioni di euro, di cui 30 programmati dal CIPE e 30 in parte dalla Regione Siciliana), ancora nulla è stato fatto.
Nell’interrogazione si fa altresì memoria di quanto accaduto il 27 novembre 2013 quando i piloni numero 8 e 9 sono stati interessati da un evidente distacco del calcestruzzo con esposizione all’aria, e quindi ossidazione dei trefoli d’acciaio, con conseguente indebolimento della struttura e intervento urgente del Cas.
A tal proposito – ricorda ancora Currò – l’assessore ai lavori pubblici e urbanistica del Comune di Messina, Sergio De Cola, ha minimizzato l’accaduto e rassicurato sulla tenuta del ponte.
A fronte di tutto questo, i deputati Tommaso Currò e Francesco D’Uva domandano quindi “quali iniziative, nell’ambito delle proprie competenze, intenda assumere il Ministero al fine di assicurare regolare svolgimento di idonei, efficaci e soprattutto rapidi interventi di ripristino a messa in sicurezza del viadotto Ritiro”.