“Si dovevano equiparare gli emolumenti a quelli dell’amministrazione regionale. La gente non capirà il perché di queste differenze. La busta paga di Di Bella? Come il quarto mistero di Fatima”.
“Tetto degli stipendi dell’Ars a 240 mila euro? Evidentemente questo Palazzo non vuole rinunciare all’etichetta aurea che ha sempre avuto appiccicata. Visto che si sta cercando di mettere mano alla materia, si doveva utilizzare il tetto stabilito per la burocrazia della Regione, sempre che questo passi lo scoglio del Commissario dello Stato. Queste particolarità non le comprendiamo, e, soprattutto, non le comprendono i cittadini, specie quelli che vengono a protestare ogni giorno sotto queste finestre perché non vedono un euro da mesi”.
Il gruppo Parlamentare del Movimento 5 stelle all’Ars boccia le scelte comunicate da Ardizzone in conferenza stampa “che non mandano un grande messaggio ali cittadini”.
“Non comprendiamo, poi – afferma il capogruppo Francesco Cappello – l’ utilizzo a convenienza dell’agganciamento dell’Ars al Senato, tirato fuori quando fa comodo e completamente ignorato in altre occasioni, come in questo caso”.
I parlamentari del Movimento 5 Stelle tornano anche sul mistero della busta paga del segretario generale della Regione, che starebbe per essere svelato.
“Ci crederemo – dicono – solo quando vedremo le cifre. Onestamente cominciavamo a pensare che sarebbe stato svelato prima il quarto mistero di Fatima, che l’ammontare degli emolumenti di Di Bella”.
Sull’eventuale clausola di fuoriuscita, che permetterebbe a chi lascia entro un anno di mantenere il maturato contributivo, i parlamentari sono molto duri: “Sarebbe come cucire un vestito su misura per alcuni burocrati allo scopo di salvargli la pensione d’oro. E’ anche questo è inaccettabile”.