Ispezione Cinquestelle nel Ragusano del presidente della commissione dell’Ars. Drammatica la situazione dell’arenile alla foce del fiume Dirillo a Marina di Acate e del depuratore e della discarica di Vittoria.
Partirà nei prossimi giorni una sfilza di atti ispettivi alle autorità comunali del Ragusano. E’ la conseguenza del sopralluogo fatto ieri alla spiaggia Macconi di Marina di Acate e alla discarica e al depuratore di Vittoria dal presidente della commissione Ambiente dell’Ars, il Cinquestelle Giampiero Trizzino, e dalla deputata M5S, Vanessa Ferreri.
La foce del fiume Dirillo a Marina di Acate si presentava come una enorme discarica di plastica, con tubature e teloni di serre in disuso che affioravano dalle dune, che dovrebbero essere tutelate per la loro enorme valenza paesaggistica e che invece servono solo ad occultare l’immondizia.
“Abbiamo un territorio che ha enormi potenzialità– ha commentato Vanessa Ferreri – e invece ci abituiamo al brutto. Tutto rientra, dopo un po’, nella normalità. Anche la plastica che fuoriesce dalle dune, i flaconi di fitofarmaci che galleggiano nel mare, a 300 metri da dove i nostri bimbi fanno allegramente il bagno. Non ci sto, questo degrado deve finire”.
Per nulla incoraggiante anche la situazione della discarica di Vittoria, dove la vasca è colma da anni,e, pertanto, non può ricevere più rifiuti.
“Ciononostante – afferma Trizzino – non sono mai state effettuate le operazioni di bonifica e copertura. Sembra che i fondi siano stati dirottati altrove e adesso non si trovano soldi per completare questi lavori. Si dice che in Sicilia manchino le strutture, in parte è vero. Ma è anche vero che c’è una gestione pessima di quel poco che esiste”.
La piattaforma per la differenziata è in stato di abbandono, mentre l’impianto di compostaggio, che sorge a pochi metri, completato da qualche anno, è fermo, in attesa che si proceda all’affidamento.
Scoraggiante anche la situazione del depuratore di Vittoria, progettato per essere un impianto all’avanguardia: una delle due linee di depurazione non funziona da diversi anni e i fanghi sono depositati nella vasca a cielo aperto. L’impianto per la produzione di biogas, inoltre, non è mai stato attivato e adesso è obsoleto. Sulla struttura pende anche un procedimento giudiziale.