Analisi effettuate evidenziano la presenza di idrocarburi pesanti ben oltre i limiti di legge nella falda di contrada Polo, adiacente alla base americana dove sono installati i sistemi di comunicazione a stelle e strisce e il Muos. Interrogazione del deputato europeo Ignazio Corrao per conoscere le azioni che la Commissione europea vuole intraprendere. E sulle parabole dice: “Se le mettano davanti la Casa Bianca, noi non le vogliamo”
“Il Muos? Se lo mettano davanti alla Casa Bianca, noi non lo vogliamo”.
E’ durissimo il commento che accompagna uno dei primi atti parlamentari del deputato 5 Stelle Ignazio Corrao, sbarcato da Palermo a Bruxelles. Corrao vuole fare luce sull’inquinamento della falda acquifera di contrada Polo (una di quelle che rifornisce il comprensorio niscemese), nei pressi della base americana di Niscemi, dove sono installati il Muos e il sistema di 46 antenne a stelle e strisce. Analisi effettuate testimoniano, infatti, la presenza di idrocarburi pesanti ben oltre i limiti di legge, che poco si sposano con una riserva naturale come quella della sughereta. Le attività della base Usa potrebbero giocare un ruolo rilevante in questo senso? E’ quello che mira a scoprire l’interrogazione, che alla commissione europea chiede se è a conoscenza di questi fatti e, in caso affermativo, quali azioni intende avviare per salvaguardare la salute e i diritti del cittadini.
“La gravità della situazione – dice Corrao – sarebbe confermata da un comunicato ufficiale della base di Sigonella che nel 2012 vietava al personale militare che presta servizio a Niscemi di bere l’acqua dai rubinetti per la presenza di inaccettabili livelli di bromato, classificato dall’organizzazione mondiale della sanità come possibile cancerogeno per l’uomo”.
“Non si può fare finta di nulla – conclude Corrao – di fronte a pericoli che sono ben più che teorici, specie ora che si avvicina l’attivazione del temuto mega impianto radar. C’erano già le antenne e una intensa attività della base a turbare le notti della gente, ora pure il Muos. Queste parabole le portino oltreoceano. Noi non siamo una colonia americana. E se lo siamo, lo dicano chiaramente, così vediamo come reagire”.
4 commenti
Tu non li vuoi..a me che vivo a pochi km non mi danno alcun fastidio..anzi, felice e fiero di contribuire alla salvezza di centinaia di profughi iracheni proprio a quelle parabole di pace e di vita a questo punto!
esatto Ignazio Corrao Due quali segreti di stato si gela dietro tutto questo?
franc, se a te non interessa la tua salute , cio non significa che gli altri siano felici di morire per gli interessi economici e geopolitici degli americani, che certamente non hanno mai salvato nessuno ma ucciso milioni di persone con le loro finte missioni di aiuto. Fai un bene a te stesso , informati correttamente prima di parlare.
caro Franc credo che il tuo sistema logico sia pieno di bug. Cosa ci azzeccano le antenne del MUOS con i profughi dell’iraq? Secondo me se uno di quei tanti militari volontari PAGATI che hanno avuto serie difficolta a prendersi un diploma o ad imparare un mestiere vero.