Il gruppo candida Francesco Cappello alla successione di Pogliese per entrare nell’Ufficio di Presidenza dell’Ars, la ‘stanza dei bottoni’ dell’Assemblea regionale.
“E’ una questione di giustizia e democrazia: non si può lasciare fuori il secondo gruppo del Parlamento. Solo così verremmo a conoscenza dei provvedimenti dannosi per la Sicilia, in tempo per denunciarli e cercare di stopparli e per carpire vergognosi segreti. Con noi dentro, ad esempio, la paga di Di Bella non sarebbe stata mai un mistero“. Con l’elezione di un Cinquestelle ci sarebbe pure un risparmio: il deputato rinuncerebbe infatti all’indennità di carica, come costume del Movimento.
“Una casa di vetro? Con noi dentro l’ufficio di Presidenza, il Palazzo lo sarebbe veramente. E’ giusto che i cittadini ci entrino con noi per conoscere quelle decisioni di cui spesso vengono a sapere a cose fatte, come auto blu, spese ordinarie e straordinarie, indennità dei deputati e altro. Per non parlare dei segreti che potremmo carpire. La busta paga di Di Bella, ad esempio, non sarebbe stata mai un mistero”.
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle rivendica la presenza all’interno dell’ufficio di Presidenza di Palazzo dei Normanni, dentro al quale la carica di vicepresidente dell’Ars garantirebbe un posto. Alla carica è candidato l’ex capogruppo Francesco Cappello.
“E’ una questione di trasparenza, ma anche di democrazia“, dice il deputato. “Tutti i gruppi sono rappresentati, non si può lasciare fuori quello che, dopo il Pd, è il più numeroso. Giorno 16 in aula si misureranno diverse concezioni della cosa pubblica e vedremo se a prevalere saranno coloro che ritengono che un semplice bollettino riassuntivo sia sufficiente a dare conto e ragione ai siciliani, rispetto a chi, come noi, invece è per un resoconto integrale minuto per minuto della vita pubblica in diretta od in streaming“.
“Ci piacerebbe, ad esempio – afferma Cappello – poterci assicurare della corretta applicazione della legge in tema di vitalizi, i famosi sei mila euro sospesi a Cuffaro, ma anche poter fare i nomi di quegli 11 deputati destinatari del medesimo provvedimento, ma di cui è rimasta ignota l’identità“.
Dell’attribuzione della carica ai Cinquestelle trarrebbero beneficio anche le casse del Palazzo. Se Cappello dovesse essere eletto, infatti, non beneficerebbe dell’indennità di carica, come del resto è ormai consuetudine per il Movimento.