Avviato procedimento disciplinare nei suoi confronti presso il Ministero dell’Interno
“Il segretario comunale di Alcamo Cristoforo Ricupati va rimosso”. Così la deputata Valentina Palmeri dopo aver ricevuto risposta dalla Regione all’interrogazione parlamentare 1742, depositata diversi mesi fa.
La parlamentare Cinquestelle all’epoca dei fatti aveva denunciato: “L’incarico del dirigente del Comune è incompatibile col decreto legislativo 39 del 2013 che statuisce l’inconferibilità di incarichi di vertice a coloro che siano stati condannati anche con sentenza non passata in giudicato per abuso d’ufficio e falso ideologico”. “Una normativa – aggiunge Palmeri – disattesa dal sindaco di Alcamo, Bonventre, che, infatti, non ha ancora provveduto alla rimozione del segretario”. Dunque, dalla risposta ricevuta , è chiaro che la norma in parola va applicata ed il sindaco, unico titolare dell’azione, appare oggi pienamente legittimato nel rimuovere il segretario.
La circostanza che la condanna per il Ricupati sia intervenuta prima che il D. Lgs. 39 del 2013 entrasse in vigore non ha refluenza alcuna su eventuale irretroattività della norma; in tal senso la delibera 46 del 2013 della Civit è chiara e non presta il fianco ad altro tipo di interpretazione. Tale circostanza viene ripetuta a chiare lettere, come si evince dalla risposta dell’assessorato per le Autonomie locali, dalla nota del Ministero degli Interni – Albo nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali del 7 luglio 2014, inviata alla Prefettura di Palermo e Trapani. Ebbene, in questa nota si legge che “il Ministero dell’Interno ha avviato il doveroso procedimento disciplinare di competenza nei confronti del dott. Ricupati” non appena acquisita la documentazione da parte del Tribunale di Trapani.
Prosegue la nota: “Più in generale, in tema di inconferibilità di incarichi, di cui al Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n. 39, va rilevato che la Civit, con delibera n. 46 del 27 giugno 2013, si è effettivamente pronunciata sull’immediata applicabilità della nuova disciplina di cui all’art. 3 del citato decreto. Peraltro, essendo quello del Segretario un incarico di vertice dell’ente locale, è rimessa al Sindaco del comune ogni iniziativa per la revoca dell’incarico stesso”.
“In pratica, – conclude la deputata del Movimento – mentre il Ministero dell’Interno ha già avviato il doveroso procedimento disciplinare, il sindaco Bonventre, invece, continua a mantenere al comune di Alcamo questa situazione di assoluta illegittimità. Appare evidente che tale nota vale più di qualsiasi altra circolare che il sindaco ancora attende in ordine a modifiche legislative”.