Una interrogazione presentata dalla deputata Angela Foti chiede risposte su presunte distrazioni di fondi comunitari per l’erogazione ad alcuni dipendenti della Cassa regionale per le imprese artigiane di retribuzioni inerenti a ruoli professionali non posseduti.
Stipendi illegittimi per qualifiche inesistenti alla Cassa regionale per le imprese artigiane? I deputati del Movimento 5 stelle all’Ars vogliono vederci chiaro e per questo hanno presentato l’ennesima interrogazione a firma Angela Foti (altre sono state presentate da Matteo Mangiacavallo), al presidente della Regione e all’assessore regionale delle Attività produttive, sollecitando la trasmissione degli atti alla magistratura se si dovessero riscontrare irregolarità.
La vicenda prende le mosse da una convenzione stipulata tra la Regione e la Crias per l’attivazione di una linea di intervento del programma operativo regionale FESR 2007/2013, in seguito alla quale la Cassa regionale ha creato al proprio interno una struttura a cui ha destinato alcuni suoi dipendenti con qualifiche professionali inesistenti nel vigente di contratto adottato dalla Crias, quali ‘program manager’, ‘project manager’, ‘esperto senjor’ ed ‘esperto junior’.
“La convenzione – spiega Angela Foti – prevede la corresponsione alla Crias, da parte della Regione, dei costi sostenuti per le attività svolte, a fronte di presentazione della relativa rendicontazione. E tra questi costi la voce principale è costituita proprio dalle spese per il personale”.
Le due delibere del 2009 con cui la Crias ha previsto l’avanzamento di quasi il 50 per cento dei propri dipendenti (riconoscendo loro gradi e/o qualifiche nettamente superiori a quelle legittimamente rivestite, con passaggi in alcuni casi dal ruolo di impiegato a quello di dirigente) non sono mai state approvate dall’organo di vigilanza sugli atti del Crias, l’assessorato alle Attività produttive. Non solo, il giudice del Lavoro di Catania con decreto del maggio 2011 ha ordinato la revoca di quelle delibere, mentre nel settembre del 2014 l’assessore alle Attività produttive ha ampliato i poteri del commissario della Crias per attivare ogni utile procedura per la revoca delle due determine contestate.
“Vogliamo sapere – afferma Angela Foti – con quali qualifiche vengono pagati questi dipendenti, e se la Crias, con questo espediente, corrisponde loro stipendi che potrebbero essere considerati illegittimi, inerenti a qualifiche professionali non possedute, attingendo a Fondi comunitari”.
L’atto messo a punto dal M5S chiede anche al governatore e all’assessore se non ritengono di inviare gli incartamenti alla magistratura, in primis a quella contabile, se dovessero accertare distrazione di Fondi comunitari.
1 commento
Bene da estendere agli assessorati con una verifica titoli e funzioni esercitate.