L’incendio divampato lo scorso sabato 27 settembre nella Raffineria di Milazzo, in provincia di Messina, continua a destare grande preoccupazione tra cittadini ed istituzioni.
Ieri il Movimento 5 Stelle ha partecipato ad un incontro presso il Ministero dell’Ambiente per l’istituzione di un tavolo tecnico coordinato con l’obiettivo di fare rilevamenti sui suoli.
Questa mattina, invece, i Portavoce M5S alla Camera Francesco D’Uva, Alessio Villarosa e Tommaso Currò hanno incontrato, insieme ad altri deputati, il Ministro dell’Interno Angelino Alfano discutendo a lungo sulla questione sicurezza.
“E’ necessario – hanno dichiarato i PortaVoce 5 stelle – fare pressioni sull’azienda Ram (Raffineria di Milazzo) affinché aumenti i controlli e non escluda l’utilizzo di nasi elettronici. L’obiettivo non deve esser quello di creare allarmismi tra la popolazione bensì di garantire, attraverso controlli minuziosi e mirati, la massima sicurezza per chi vive in quelle zone”.
L’attenzione è stata poi posta sul piano di gestione del rischio che, come dichiarato dal milazzese Currò, “è assente o inadeguato. Il tutto contornato dalla mancanza di informazione e coinvolgimento dei cittadini”.
Durante i due incontri si è altresì evidenziato che la posizione di alcuni rilevatori mobili della zona non era sotto vento e che, anche prima degli incendi, gli odori nella zona erano percepibili a distanza di circa 7 km.
“La notte dell’incendio – ha aggiunto il barcellonese Villarosa – si è levata una nube visibile fino a Barcellona, a circa 12-13 km di distanza. E’ necessario verificare l’A.I.A. e porre una lente di ingrandimento sull’ARPA, oltre a mettere in atto un immediato focus sulla manutenzione dello stesso impianto”. Tanti altri questioni sono state sollevate da Villarosa che si è altresì soffermato sulla questione della Direttiva Seveso, sottolineando come “dovrebbe essere aggiornata e, invece, non lo è. Inoltre, dai documenti che regolano la manutenzione, pare che il serbatoio 513 (quello in cui è divampato l’incendio) necessitava di manutenzione”. Massima attenzione è stata posta infine sul lavoro dell’ARPA che, come sottolineato da Villarosa, “dava indicazioni alla Prefettura su come muoversi, ed aveva posizionato colonnine mobili in luoghi contro vento e molto lontani dall’impianto”.
Durante l’incontro è intervenuto anche il Ministro Alfano che ha sottolineato come alcuni ambiti siano di competenza giudiziaria e come al ministero si muovi su tre precise direttive: Comuni, Prefetture e Vigili del Fuoco. Alfano ha assicurato che si informerà sul rispetto della Direttiva Severo e che verificherà il lavoro dell’ARPA. Questi gli altri obiettivi evidenziati: trasformare il C.O.C. in uno strumento non emergenziale ma fisso che racchiuda tutti i Comuni della Valle del Mela con le funzioni di monitoraggio e comunicazione con la popolazione, verificare il lavoro del Prefetto e la sicurezza interna ed esterna della Raffineria, rafforzare le competenze di prevenzione, rafforzare la frequenza delle verifiche preventive, verificare l’aia, accentrare in Prefettura la competenze per la sicurezza, valutare i danni permanenti all’aria ed alle coltivazioni.
“E’ necessario – hanno concluso i PortaVoce – avviare nell’area milazzese i monitoraggi degli odori. La situazione ambientale è difatti una realtà caratterizzata da elettrodotti vecchi e nuovi, da un’industria chiusa di amianto e dalla presenza della raffineria. Per questo il Ministero ha il dovere di impegnarsi, così come l’Istituto Superiore di Sanità al quale chiediamo un controllo sanitario sui cittadini”.
Roma,
8 ottobre 2014