Il testo presentato ieri alla stampa. Il presidente della commissione Ambiente dell’Ars: “Produrrà enormi vantaggi, tra questi la velocizzazione delle pratiche, il crollo dei contenziosi e lo stop alle brutte costruzioni”
La tutela del territorio siciliano al centro dei lavori della commissione Ambiente dell’Ars. Pronto dopo anni di attesa il ddl in materia di edilizia comincia nella commissione presieduta dal Cinquestelle Giampiero Trizzino il cammino che entro l’anno lo porterà in Aula. E’ una riforma attesissima, che, se approvata, porterà enormi benefici al settore in termini di risparmi di tempi e di consumo del territorio e conferirà celerità alle pratiche. Tutto nell’ottica dell’architettura di qualità che spazzi via le brutture del passato.
Il testo sull’edilizia, presentato ieri ai giornalisti nella sala stampa dell’Ars, nasce da una proficua collaborazione della IV Commissione con la Consulta regionale degli architetti ed è il frutto di un importante lavoro avviato più di un anno fa con diversi professionisti che, a titolo gratuito, hanno messo le loro competenze a servizio di questo importante progetto.
Il ddl è molto ambizioso e si candida a diventare la pietra miliare del settore, dove l’ultima regolamentazione organica risale a svariati anni fa.
“Il disegno di legge – afferma Trizzino – alleggerisce le procedure autorizzative, grazie a strumenti come il MUE, il meccanismo unico per l’edilizia, o lo sportello telematico per i titoli edilizi, unico per tutta la Sicilia (STARS). La semplificazione delle procedure, oltre a velocizzare notevolmente le pratica autorizzative con innegabili benefici per l’economia, dovrebbe inoltre ridurre notevolmente i contenziosi che spesso sono ‘figli’ di errate interpretazioni di norme oscure e nel migliori dei casi ambigue”.
“Lungi dall’essere un semplice recepimento di norme nazionali – continua Trizzino – questo testo regionale pone in essere novità dirompenti in termini di semplificazione e di trasparenza delle norme tecnico amministrative relative ai procedimenti edilizi. DIA, super DIA, SCIA, permesso di costruire, attività libera, non saranno più un ginepraio inestricabile di termini e norme capaci solo di gettare professionisti e cittadini nello sconforto più totale. I 390 comuni della Sicilia, dal più piccolo fino al capoluogo, potranno parlare la stessa lingua e usare gli stessi codici, con in più l’obbligo dell’impiego di modalità telematiche di trasmissione”.
Pietra miliare del progetto di legge è l’architettura di qualità che punta a chiudere per sempre con le brutture del passato.
“In Sicilia – dicono i professionisti che hanno collaborato al ddl – sono troppo rari gli esempi di architettura di qualità per condizionare al meglio le richieste di mercato. Chi compra oggi un immobile è privo, sul territorio regionale, di riferimenti estetico/qualitativi per poter esigere degli standard apprezzabili come quelli del resto d’Europea. Questo ddl punta a voltare definitivamente pagina”.
Intanto è stato licenziato ieri dalla commissione Ambiente il testo di legge sulla riqualificazione dei centri storici.
“Sono orgoglioso – commenta Trizzzino – del lavoro, serio e professionale, svolto da tutti i colleghi, senza distinzione di colori politici. A breve il testo verrà discusso in aula e presto avremo una legge che permetterà di snellire la burocrazia e riqualificare i centri storici siciliani. Il testo si inserisce nel quadro delle riforme sul governo del territorio che la commissione Ambiente ha avviato già con la legge sulle aree protette e oggi con il testo sull’edilizia“.
1 commento
Bravi. Ma quando organizziamo una manifestazione per la rete fognaria di Augusta costruita ma non funzionante per l’assenza del depuratore ??? È veramente una cosa vergognosa. Avanti così