I parlamentari Cinquestelle annunciano azioni a tutti i livelli per opporsi ai contraccolpi del decreto.
Tra i tanti contraccolpi dello “Sblocca Italia” anche la possibilità di portare le trivelle nelle isole Egadi.
Il decreto di Renzi, infatti, cancella il divieto (previsto da una legge del ’91) di ricerca di idrocarburi nel golfo di Napoli, di Salerno e nelle Isole Egadi (in seguito è stato aggiunto anche il Golfo di Venezia).
Un’eventualità che il M5S rifiuta con fermezza e sconcerto e prepara battaglie a tutti i livelli, emendando a livello nazionale il testo di conversione del decreto e mettendo in cantiere a livello regionale mozioni ed altri atti parlamentari.
“Con un colpo di spugna – afferma il presidente della commissione Ambiente dell’Ars Giampiero Trizzino – l’esecutivo Renzi spazza via una legge che blindava le coste più pregiate della Sicilia e rischia di spalancare i cancelli alle trivelle. E’ vergognoso che si possa solo lontanamente pensare ad una eventualità del genere. Mi limito soltanto a ricordare che nelle Egadi sorge la più grande area marina protetta d’Europa. Sarebbe questo il modello di tutela ambientale che offre il governo nazionale?”
“Quello che ci stupisce – afferma la deputata alla Camera Giulia Di Vita – è il silenzio delle istituzioni coinvolte. L’allarme lo avrebbero dovuto lanciare in primis il sindaco Pagoto e l’amministrazione delle Egadi, che invece sono rimasti finora in assoluto silenzio davanti a un potenziale pericolo così grave, senza nemmeno provare a sollecitare almeno un chiarimento da parte del governo”.
Intanto gli attivisti delle Egadi stanno lanciando una petizione on line e si stanno mobilitando assieme a quelli di Pantelleria per cercare di correre ai ripari.