“Era inevitabile che, prima o poi, il caso del Consorzio per le Autostrade Siciliane sarebbe esploso, lasciando dietro sé un lungo polverone di domande e responsabilità”. Il Portavoce alla Camera del MoVimento 5 Stelle, Francesco D’Uva, commenta così l’Operazione Tekno scattata ieri mattina che ha portato all’arresto di 8 tra imprenditori e funzionari del CAS.
“Un’inchiesta minuziosa, quella coordinata dalla DDA di Messina, che si è focalizzata sull’aggiudicazione sospetta di un appalto da 8 milioni di euro, del 9 maggio 2013, – ha continuato D’Uva – per il servizio di sorveglianza attrezzata per le autostrade Messina-Catania, Messina-Palermo e Siracusa-Rosolini”.
Secondo le accuse, gli imprenditori avrebbero turbato l’asta concordando le offerte da presentare e le percentuali di ribasso, con la complicità di funzionari del Cas.
“Stiamo parlando di tratti autostradali che risultano tra i più pericolosi, per inadempienze nella sicurezza e nella manutenzione stradale, così come l’8 febbraio 2011 fu riportato anche dall’Associazione Italiana Confconsumatori Nazionale”, ha sottolineato D’Uva.
“In particolare, proprio la A20 Messina-Palermo – ha continuato il Portavoce – è stata, negli ultimi anni, teatro di numerosi incidenti stradali mortali provocati dalle precarie condizioni di manutenzione in cui versa quel tratto di proprietà dell’Anas ma affidato in concessione al Consorzio per le Autostrade Siciliane”.
Già lo scorso marzo, il Portavoce D’Uva aveva presentato un’interrogazione scritta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in cui, in particolare, si chiedeva se si intendeva “assumere iniziative urgenti per verificare la presenza di gravi inadempienze da parte del Consorzio per le Autostrade Siciliane nei sistemi di sicurezza e manutenzione stradale, tali da attentare alla sicurezza dei cittadini siciliani che percorrono le due arterie autostradali affidate alla sua diretta gestione”. E’ stato davvero fatto?
“Mi auguro che la magistratura, in cui io confido – ha concluso D’Uva – continui ad indagare su cause e responsabilità, sul perché in Sicilia i cittadini siano ancora costretti a pagare alcuni tratti stradali, ed a morirvi, per inadempienze di sicurezza e manutenzione. I cittadini sono stanchi di pagare un pedaggio i cui fondi non è ben chiaro dove vadano a finire. Ribadisco, come già scrissi nell’interrogazione, che è necessario rivedere la sussistenza delle ragioni che hanno dato vita al contratto di concessione delle autostrade A18 e A20. Anzi, alla luce di quanto emerso ieri, ritengo addirittura necessario che si avanzi la richiesta di decadenza della concessione al Cas. L’operazione Tekno rappresenta sicuramente un punto di partenza importante, non la conclusione ma solo il giusto inizio”.