Su richiesta dei deputati M5S il problema finisce sotto la lente di Palazzo dei Normanni. Ieri sullo scandaloso accordo Regione-Sper si è tenuta una conferenza stampa convocata dal deputato Cinquestelle Giancarlo Cancelleri.
Sul disboscamento selvaggio della Gabbara e in generale di boschi del Nisseno e dell’Ennese si accendono i fari dell’Ars. La commissione Attività produttive di Palazzo dei Normanni, su proposta dei deputati del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri e Matteo Mangiacavallo, si recherà in trasferta a San Cataldo nei primi giorni di febbraio (ancora da stabilire la data precisa) per sviscerare lo scandaloso abbattimento di alberi in una estensione di 10 mila ettari, programmato nei prossimi anni. All’incontro, oltre ai deputati 5 Stelle saranno presenti, tra gli altri, l’euro deputato Ignazio Corrao, che ha denunciato il fatto anche a Bruxelles, i sindaci dei Comuni coinvolti, l’Assessore Regionale all’agricoltura, allo sviluppo rurale e alla pesca mediterranea Nino Caleca, i vertici della società delle biomasse che gestisce l’impianto di Dittaino, le associazioni ambientaliste ed, ovviamente, la locale amministrazione comunale. Sull’argomento si è tenuta oggi una conferenza stampa nella sede del M5S di San Cataldo, alla quale hanno partecipato Giancarlo Cancelleri, l’assessore all’Ambiente del Comune di San Cataldo, Angelo La Rosa, il presidente dei Legambiente, Alessandro Giugno, e attivisti del M5S.
Per cercar di fermare l’increscioso scempio che si sta consumando nelle aree boschive – complice un vergognoso accordo tra privati (la Sper Spa) e Regione – il M5S ha intanto predisposto una mozione all’Ars.
L’impianto gestito è dalla Fri-El Green Power. “In provincia di Enna – dice Cancelleri – è attiva una centrale a biomasse da 21,7 MW di potenza, una sorta di mostro mangia legna che, secondo quanto stabilito dallo scellerato accordo tra la Sper, proprietaria dell’impianto e la Regione – sarà alimentata dagli alberi delle aree boschive del centro Sicilia, con l’abbattimento sconsiderato in 10 anni di una infinità di Eucalipti, con inevitabili conseguenze nefaste per la Sicilia, che vanno dalla distruzione dei paesaggi, al serio rischio di dissesto idrogeologico, alla liberazione di massicce dosi di anidride carbonica nell’aria causata dalla combustione dell’enorme quantità di legname prevista. Inoltre la Società corrisponde alla Regione solo 12 milioni di euro per i dieci di utilizzo, mentre la società ne ricava ogni anno un fatturato di 40 milioni di euro”.