Enna, 19 gennaio 2015 – Seconda puntata di denunce del meetup ennese. Dopo lo scandalo “determine” dei giorni scorsi, gli attivisti 5 Stelle tornano a parlare di anomale spese comunali. Gli attivisti plaudono all’iniziativa “Enna Card”, presentata dal sindaco e dall’ex assessore Lo Presti pochi giorni prima delle dimissioni di quest’ultima e che sulla carta dovrebbe agevolare i propri cittadini a spendere presso i negozi di Enna.
“Quantomeno l’ex assessore – affermano ironicamente dal meetup – è stata coerente con quanto proposto visto che la stessa ha speso direttamente nel suo negozio, ennese per l’appunto. Questa volta però è stato lo stesso sindaco Garofalo a non mostrare particolare coerenza, andando ad incidere sulle casse comunali con una parcella pari a 14 mila euro a favore di un avvocato catanese “per difendere il comune di Enna in una causa per altro persa”, e nominando come presidente dei revisori dei conti una commercialista di Palermo”.
“Con tale condotta – sottolineano gli attivisti – l’amministrazione comunale, ed in particolare il sindaco, hanno favorito l’esborso di denaro pubblico al di fuori del nostro comune offendendo l’intera categoria degli avvocati del foro di Enna e la categoria dei commercialisti locali. Forse non li ritenevano all’altezza di svolgere tali ruoli? Sembra proprio il tipico caso di una politica avvezza a “predicare bene e razzolare male”.
1 commento
Non c’e nessuna intenzione di offendere i professionisti locali (avvocati, commercialisti). C’è solo la volontà di muoversi con più libertà nell’utilizzare professionisti esterni. Utilizzando professionisti esteri, per esempio svizzeri, si rischiano meno rotture di scatole da parte di giornalisti, movimento 5 stelle, magistrati.