Il Movimento 5 Stelle presenta un ddl ed un’interpellanza per sbloccare gli effetti della L.R. n.11 del 2011, ancora ferma a causa di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri mai emanato. Il primo firmatario, il Cinquestelle Matteo Mangiacavallo: “Venga attuata una volta per tutte l’esenzione Irap quinquennale così da dare ossigeno alle attività produttive siciliane”.
Numerose imprese siciliane hanno avviato la loro attività nel 2011 e 2012, sulla scorta di una agevolazione fiscale per l’imprenditoria giovanile e femminile contenuta nella legge regionale n. 11 del 12 luglio 2011. Quest’ultima prevede, almeno nelle carte, l’esenzione dall’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive), per cinque anni consecutivi, per tutte le imprese giovani e femminili siciliane. “La legge, tuttavia, non ha mai preso piede, – denunciano i deputati all’Ars del Movimento 5 Stelle – resta praticamente una lettera morta. E questo solo perché manca un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, necessario ai termini di legge per la fissazione dell’inizio dell’agevolazione”.
“Una volta tanto che la nostra regione partorisce una buona legge – afferma il deputato M5s Matteo Mangiacavallo, primo firmatario di un ddl e di una interpellanza che intendono sbloccare lo status quo – ci pensa direttamente il governo nazionale a mortificare le nostre attività produttive”. “Attraverso l’interpellanza – continua Mangiacavallo – chiediamo a Crocetta di assumere tutte le iniziative affinché il governo nazionale emani il tanto atteso decreto”.
Attraverso il ddl, invece, il deputato Cinquestelle e componente della commissione Attività produttive propone direttamente una modifica alla legge regionale nella parte in cui rinvia al DPCM, prevedendo in sostituzione l’emanazione di un decreto da parte dell’assessore regionale alle Attività produttive nel quale vengano indicati modalità e termini per l’esenzione Irap. “Si tratta di un utile strumento di supporto all’economia siciliana, – conclude Mangiacavallo – oltre che rappresentare un incentivo per dar vita a nuove realtà imprenditoriali. Ovviamente, non vanno dimenticate tutte quelle imprese che, proprio sulla scorta della legge, avevano dato vita alle loro attività e si trovano, oggi, travolti da un pantano di confusione e sotto la morsa delle menzogne all’italiana”.