l M5S Aci Catena, insieme alla nostra Cittadina (nelle istituzioni) Angela Foti, Deputata del Gruppo Parlamentare Movimento Cinque Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana, ha incontrato il Sindaco Ascenzio Maesano, per presentare un progetto di un itinerario ciclo-turistico per il territorio catenoto ideato dal nostro attivista Francesco Ioppolo e sviluppato con il supporto di vari professionisti ed attivisti. Gli obbiettivi del progetto sono: 1. Dare impulso all’economia della Città, puntando sulle risorse paesaggistiche e sul patrimonio storico e culturale che il territorio offre; 2. Incentivare la nascita di nuove attività economiche anche di piccola entità e a conduzione familiare, creando opportunità di lavoro soprattutto per gli abitanti di Aci Catena; 3. Indirizzare l’amministrazione verso uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico ed ecologico, realizzando opere pubbliche accessibili a tutti e che promuovano il benessere della comunità e la valorizzazione dei beni comuni presenti sul territorio. Durante l’incontro, è stata presentata una dettagliata relazione tecnica corredata da un video esplicativo realizzato ad hoc (http://youtu.be/qAm69h-sFTM) ed una serie di allegati relativi agli strumenti legislativi vigenti per rendere, all’amministrazione, da subito attuabile il progetto. Difatti, un aspetto fondamentale è la fattibilità economica, per cui, grazie ai fondi previsti dalla CEE (i riferimenti sono stati inseriti nella documentazione allegata alla relazione tecnica) gli itinerari cicloturisti rappresentano una opportunità di sviluppo, già sfruttata appieno in tutto il nord Europa, tanto da spingere l’UE a stanziare risorse per la realizzazione di veri e propri corridoi turistici. In particolare, l’itinerario catenoto, come da R.T., è contiguo al corridoio 7 che, secondo le specifiche dell’UE, dovrebbe collegare Oslo a Catania attraverso una rete di itinerari ciclo turistici. La Regione Siciliana, si è dotata il 1 luglio 2005 di un “Piano della mobilità non motorizzata in Sicilia” ed ha stanziato nel 2013 ben 23 milioni di euro di fondi FERS 2007/2013.Infine, in data 14 marzo 2014 è stato pubblicato il Decreto dell’Assessorato regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo 1, comma 1228 della legge n. 296/96 – denominato. “Progettazione e realizzazione di itinerari per la valorizzazione del turismo naturalistico”. Il Comune di Aci Catena non possiede piste ciclabili ne’ ha mai progettato itinerari cicloturisti o ciclo escursionistici, pur possedendo nel proprio territorio elementi geografici, geologici, storici ed architettonici di pregio, in alcuni casi unici, che ben si prestano ad essere inseriti in un itinerario cicloturistico per il quale occorrerebbe limitare gli interventi tecnici esclusivamente alla scerbatura dei bordi stradali, alla liberazione delle numerose saie e sorgenti dalla eccessiva vegetazione, alla bonifica delle piccole ma numerose discariche abusive e dall’ impianto di una opportuna cartellonistica che indichi il percorso e le zone di interesse, Madre Natura e la Storia si occupano di rendere il percorso estremamente suggestivo. E’ stato pertanto studiato e progettato un itinerario che, su strade nuove ed antiche vie in basolato lavico, attraversa la Zona Archeologica di Santa Venera, il complesso Torre di Casalotto e la Via dei Mulini ad acqua. In particolare, si immagina di far iniziare l’itinerario dalla Villa di San Nicolò (sede ideale per organizzare un servizio di rent a bike), farlo procedere lungo la via Olivo San Mauro per risalire poi attraverso la via Ceuta (ove oltre alla Torre di Casalotto è presente un interessante esempio urbano di Street Art che sembra suggerire una destinazione naturale dell’area per Musei all’aria aperta, incontri con la Pittura e la Musica, manifestazioni con Artisti da strada).Dalla via Ceuta l’itinerario si immette sulla via Vampolieri in direzione Aci Catena per imboccare subito la via Sauri il cui fondo stradale e’ caratterizzato da basolato lavico. Quasi alla fine della via Sauri l’itinerario continua sulla via Peschiera ove sono presenti alcuni mulini ristrutturati ad abitazione, attraversa laSaia Mastra (nelle cui acque e’ possibile osservare il granchio d’acqua dolce), passa accanto a due grandi sorgenti (purtroppo vandalizzate e ricolme di rifiuti e materiale edile di scarto), sbocca in via Cianciana e , passando sopra il ponte che cavalca la ferrovia, e da cui è’ possibile avere un panorama dell’Etna circondata dai giardini di agrumi, raggiunge la via Anzalone.Dalla via Anzalone l’itinerario continua sulla via Gelsi, incrociando un altro tratto della Saia Mastra , oltrepassa la ferrovia su un ponte di ferro per proseguire lungo la via dei Pini e la via Porticatazzo, entrambe caratterizzate dalla presenza di saie in pietra lavica ancora funzionanti. L’itinerario torna sulla via Anzalone, attraversa la contrada Baracche a ridosso del ristorante “il Nuovo Mulino” sulla via Scalze e , attraverso la via Alimena, raggiunge l’Area archeologica di Santa Venera al Pozzo per poi risalire lungo la via delle Terme Romane e portarsi al punto di partenza presso la Villa di San Nicolò non prima di aver effettuato una piccola deviazione sulla via Brinzio, suggestivo punto di osservazione del panorama circostante, ed aver fatto una sosta al secentesco Portale delle Botteghe della Porta (Saro Bella “ Studi sull’area di Santa Venera al Pozzo “ – saggio in elaborazione). L’itinerario, denominato “Le vie dell’Acqua”, prevede un percorso “ad anello” di circa 10 Km, non prevede dislivelli importanti nè presenta difficoltà particolari e si completa in circa due ore. Risorse necessarie per lo sviluppo dell’ itinerario cicloturistico: Si ritiene che l’impegno economico ed organizzativo che l’Amministrazione comunale dovrà affrontare per lo sviluppo del progetto in esame sia minimo. L’itinerario infatti percorre strade asfaltate, un breve tratto di sterrato (via Peschiera) ed alcune stradelle in basolato lavico (via Sauri e via Anzalone) in ottimo stato di conservazione. Necessaria si rende la bonifica delle numerose micro-discariche abusive disseminate lungo l’itinerario (in particolare lungo la vie Ceuta e Cianciana), la scerbatura dei bordi delle strade, la rimozione della esuberante vegetazione dalle saie lungo le vie dei Pini, Porticatazzo e Peschiera (ove è presente anche un antico lavatoio), dalle sorgenti naturali e dalla maestosa Saia Mastra. Particolarmente inquietante è la condizione di degrado in cui versano le sorgenti naturali visibili sulla via Peschiera, circondate da materiale edile e trasformate in pattumiera. Fondamentale è l’impiego di una opportuna segnaletica sia per indicare il tracciato quanto per offrire informazioni sugli elementi di interesse turistico che si incontrano lungo il percorso. A questo proposito, non avendo ancora il Codice della Strada definito la segnaletica per itinerari ciclabili o ciclo/pedonali, si suggerisce seguire le linee guida della FIAB (allegata alla R.T.) che ha proposto uno schema di segnali compatibili con il CdS e pertanto utilizzabili sin da subito dalle amministrazioni titolari degli itinerari ciclabili.
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