“Un bluff buono solo per i titoli sui giornali che non cambia nulla. La legge che stiamo per votare non è che una spolveratina alla legge 9 del 1986, un’alchimia che porterà a chiamare liberi consorzi le ex Province e nulla più. Non possiamo prendere in giro i cittadini spacciando qualcosa per quello che non è, pertanto voteremo contro”.
E’ un “no” senza riserve quello annunciato dal M5S sulla legge che istituisce i liberi consorzi.
“Quella in discussione – ha detto in aula il capogruppo Salvatore Siragusa – è tutt’altro che una rivoluzione, è pura restaurazione e conservatorismo. Si poteva fare tantissimo nel solco della legge 7 e anche delle legge 8 ed invece si è avuto paura di toccare interessi politici e di potere e i collegi regionali, si è preferito toccare il meno possibile assecondando i desiderata dei sindaci di Catania e Palermo, con tre città metropolitane di cartapesta e con con grossi buchi sul fronte della gestione, della governance e perfino della salvaguardia dei posti di lavoro. E’ una spending review che inizia dal cittadino e là si ferma e che non dà nemmeno l’assoluta certezza che non si andrà al voto per eleggere i presidenti dei liberi consorzi e i presidenti delle città metropolitane”.
Un ‘no’ ribadito dall’intervento dell’ex capogruppo, Francesco Cappello.
“Ci batteremo per migliorare la legge – ha detto il deputato – e per fare rispettare la volontà dei Comuni che hanno tentato di decidere il loro futuro col referendum e che, giustamente, sentono traditi dalla marcia indietro del governo”.