Un Odg ed una interpellanza sono stati presentati all’Ars dalla deputata Angela Foti. Anche al Senato, la Cinquestelle Ornella Bertorotta prende in incarico le problematiche inerenti il trasporto su gomma a seguito del cedimento del pilone dell’autostrada A19.
Palermo, 29 aprile 2015 – “Immediata erogazione degli Ecobonus (si tratta di incentivi sia statali che regionali, previsti per quegli autotrasportatori che abbiano privilegiato il trasporto intermodale, avvalendosi delle autostrade del mare… Attesi da diversi anni); esonero da ogni forma di pedaggio autostradale; riduzione dell’accisa sul carburante e abbattimento dei costi per l’utilizzo delle tratte marittime”. Pochi punti chiave, ma fondamentali, quelli che il Movimento 5 Stelle all’Ars e al Senato chiede vengano portati a compimento, urgentemente, dal governo Renzi, per salvare dal fallimento la categoria degli autotrasportatori siciliani.
Si tratta di richieste concrete, risultato dell’incontro tenutosi lunedì scorso presso l’interporto di Catania, al quale ha preso parte la deputata all’Ars Angela Foti, alla presenza delle sigle Aias, Aitras, Assiotrat, Assotrasporti, Confartigianato, Fai, Fiap e Trasporto unito. A tal proposito, una raffica di atti parlamentari, tra interpellanze e ordini del giorno, sono stati presentati tra ieri e oggi al parlamento regionale dalla Cinquestelle Foti ed al Senato, dalla senatrice catanese Ornella Bertorotta.
“La categoria degli autotrasportatori, – afferma la deputata M5S all’Ars Angela Foti – a seguito del cedimento del pilone dell’autostrada Palermo-Catania è praticamente in ginocchio; una categoria al collasso che vede giorno dopo giorno svanire in fumo ogni promessa fatta da questo governo nazionale fantoccio”. Da due settimane, infatti, le associazioni di categoria attendono di essere convocate dal Ministro Delrio, ma ancora nulla è stato fatto. “In queste condizioni – denunciano – non possiamo continuare ancora per molto”. E annunciano un fermo dei servizi dal 25 maggio. Per comprender il disagio, a mero titolo esemplificativo, un autotrasportatore catanese che voglia raggiungere Palermo, è obbligato a dirigersi a Messina, per poi percorrere l’autostrada A20, unica reale alternativa con un mezzo autoarticolato. Ciò implica circa 240 km di percorso in più per l’andata e ritorno, quindi tempi di percorrenza pressoché raddoppiati, un aumento del costo del gasolio di circa 100 euro, a cui si devono aggiungere un aggravio dei pedaggi autostradali di circa 75 euro (Catania-Messina-Buonfornello-
“Bisogna garantire il diritto al lavoro per questa categoria – continua la senatrice Bertorotta – insieme ad un contenimento dei disagi, divenuti oramai insostenibili”. “Ricordiamo, infatti, – conclude Foti – che nel nostro territorio i trasporti commerciali sono quasi esclusivamente basati sul traffico gommato, non essendo presenti alternative concrete ed accettabili”.