La norma approvata lo scorso anno e attesa da vent’anni resta al palo.
Ufficio speciale solo sulla carta, mappatura agli inizi e bonifiche lontanissime.
E’ quasi del tutto disattesa la legge sull’amianto (attesa da vent’anni) approvata lo scorso anno, che prevedeva da subito la costituzione di un ufficio speciale con dotazione organica fino a dodici persone, la realizzazione della mappatura dell’amianto entro 24 mesi e le relative bonifiche entro 36 mesi.
In poco meno di un anno la legge ha mosso pochissimi passi: solo a novembre è arrivato il decreto del presidente della Regione che ha individuato il dirigente coordinatore dell’ufficio e sei componenti, ma di fatto (come ha appurato una recente visita delle parlamentari M5S all’Ars Valentina Palmeri e Angela Foti) vi lavorano solo due persone, un funzionario del dipartimento e il dirigente, che da soli si sono sobbarcati un enorme carico di lavoro .
“Abbiamo la sensazione – dicono le due parlamentari – che non ci sia la volontà di portare avanti la legge, né di superare le difficoltà. Di fatto, il preciso cronoprogramma che caratterizzava la legge è saltato, visto che si è perso un anno, facendo pochissimo e, soprattutto, senza mettere in condizione l’ufficio di operare. A questo punto pensare di poter ottenere la mappatura entro un anno è impensabile, figurarsi le relative bonifiche”.
Ieri sul tema sì è tenuta una tesissima audizione all’Ars nella quale è emerso come la legge sia quasi boicottata attraverso un rimpallo di responsabilità tra i vari uffici della Regione. “Basta leggere – dicono le due deputate lo scambio tra il dirigente generale della protezione Civile Foti e Il segretario generale della Regione, Patrizia Monterosso”.
“La principale anomalia – dicono le deputate Cinquestelle – è la mancata sottoscrizione del contratto individuale di lavoro per il dirigente coordinatore. Cosa che non permette allo stesso di fissare per i dipendenti dell’ufficio l’oggetto, gli obiettivi e la durata di ogni incarico, visto che al attualmente i dipendenti continuano a svolgere le precedenti mansioni. La sottoscrizione del contratto è stata richiesta dal dirigente coordinatore dell’ufficio amianto, Rosario Di Prazza, con tanto di nota ufficiale a Crocetta che non ha avuto seguito. Nella richiesta, Di Prazza ha anche sottolineato che le eventuali omissioni potrebbero determinare problemi di carattere giudiziario.
“Le aspettative che tanti siciliani e Comuni – dicono Palmeri e Foti – ripongono in questa legge rischiano di rimanere deluse. Crocetta intervenga subito”.