“Abbiamo provato ad approfondire la questione relativa al CineTeatro “Le Fontanelle” nel corso di un’audizione relativa ai beni culturali, e confrontandoci direttamente con l’assessorato competente. Inoltre, visionando un documento redatto recentemente dalla Direzione dei lavori, abbiamo appreso l’iter della vicenda, a dir poco ingarbugliata”. Così la deputata M5S Claudia La Rocca che denuncia la perdita del finanziamento europeo, per un valore di oltre 2milioni di euro, ormai quasi certa rispetto al recupero del Cineteatro “Le Fontanelle” di Castelbuono.
“Lo stop ai lavori – continua la parlamentare La Rocca – pare non sia stato determinato solo dalla scoperta di resti monumentali evidenziati dagli scavi archeologici, ma anche e soprattutto dai numerosi errori progettuali riscontrati in corso d’opera, quindi non rilevati in fase di verifica e approvazione; motivo per cui, dal mese di gennaio a quello di maggio c.a., si è proceduto all’iter per formulare una perizia di variante, richiesta dallo stesso Rup alla Direzione lavori, volta proprio a superare tutte le criticità rilevate”. A quel punto, la nota stonata. Pare, infatti, sia stato repentino il cambio di rotta del Rup, che lo scorso 20 Maggio, letteralmente così “Dispone la prosecuzione dei lavori conformemente al progetto esecutivo cantierabile posto a base dell’appalto, così come approvato dalla Soprintendenza per i BB.CC. e AA. di Palermo con il provvedimento prot. 6835/VII del 25 ottobre 2013“. Quindi, di fatto, dispone il riavvio dei lavori senza tenere conto di tutte le criticità progettuali su cui si era lavorato nei mesi precedenti, né delle note critiche della Soprintendenza. A questi fatti si aggiungono delle presunte gravi inadempienze dell’impresa, tanto che la Direzione ha chiesto al Rup, per ben due volte, la rescissione del contratto in danno, inspiegabilmente senza esito.
“Secondo il progetto iniziale – continua la deputata regionale – i lavori dovevano essere già terminati, ma attualmente l’assessorato di competenza ha concesso una proroga al prossimo 2 ottobre, data limite, vista la necessità di rendicontazione entro la fine del 2015 e relativa certificazione della spesa, senza la quale rischieremo un danno all’erario”. Ed ecco emergere la triste realtà: “Purtroppo, viste le circostanze, sono pochissime le possibilità di rispettare il termine e questo, inevitabilmente, determinerà la perdita delle risorse. Scriveremo presto al Rup per avere dei chiarimenti, anche se con amarezza ci dispiace constatare che, come al solito, chi ne pagherà le conseguenze saranno solo i cittadini che avranno perso un’occasione di recupero di un bene prezioso del proprio Comune; visto anche il drastico taglio delle risorse disponibili per i beni culturali per la prossima programmazione Fesr 2014/2020, e che verranno dirottate in larga parte verso i grandi attrattori, sarà abbastanza complicato reperire a breve altri fondi“. “Ci chiediamo – conclude La Rocca – se la classe politica locale abbia vigilato su questa vicenda e se anche questa volta il risultato sarà che “la colpa non è mai di nessuno”, chiediamo responsabilità e chiarezza su questa vicenda”.