I 5 stelle all’Ars chiedono l’intervento del governo per abrogare la norma che riduce, a scaglioni, i trasferimenti agli enti. “Presenteremo un emendamento in Finanziaria”
Un aumento folle anche di oltre il 400 per cento per aderire ai consorzi di bonifica siciliani, gli agricoltori scendono sul piede di guerra e pensano ad una class action.
Tutto è stato innescato dalla riduzione dei trasferimenti della Regione ai consorzi, cosa che ha “costretto” questi enti a tappare i buchi nei loro bilanci, ritoccando le tariffe a carico degli agricoltori.
Il Movimento 5 Stelle ha già presentato un’interpellanza all’Ars con cui chiede al governo di intervenire con attività di sostegno ai consorziati e con una mediazione tra agricoltori e consorzio, atta ad abbassare le quote richieste. In più presenterà ora in finanziaria un emendamento soppressivo per eliminare la norma che prevede il progressivo definanziamento dei consorzi da parte delle Regione.
“Un aumento del genere – afferma il deputato Giancarlo Cancelleri – non è sostenibile, ed è figlio unicamente di quella norma finanziaria n.9 del maggio 2015, che, con il comma 11 dell’articolo 47, ha introdotto la diminuzione a scaglioni della contribuzione della Regione nei confronti dei consorzi di bonifica. Il M5S lo disse già allora che questo avrebbe affamato i consorzi, alla fine l’unico osceno risultato raggiunto è quello che a pagare saranno soltanto gli agricoltori. Cosa che si sta puntualmente verificando. Quell’articolo va cancellato immediatamente”.
Un esempio su tutti, nel consorzio di bonifica 4 di Caltanissetta, di cui fanno parte gli agricoltori dei Comuni di Bompensiere, Caltanissetta, Campofranco, Milena, Montedoro, Mussomeli, San Cataldo, Serradifalco e Sutera, le nuove quote associative all’ente per il 2015, previste dalla delibera del suo commissario straordinario dell’otto giugno scorso, sono schizzate da 18 euro a 76 euro, con un aumento del 422,05 per cento. Una cifra che gli agricoltori considerano inaccettabile anche perché il consorzio non assolve a parecchi dei suoi compiti istitutivi. Inoltre gli associati pagano già a parte un canone annuo per la fornitura dell’acqua che varia da 50 a 75 euro, oltre all’effettivo consumo.
“L’agricoltura – afferma Cancelleri – è ormai sotto assedio, stritolata da una crisi galoppante e dalla miopia dei governi europeo, nazionale e regionale. Il PD a Bruxelles vota ‘sì’ all’ingresso senza tasse doganali dell’olio tunisino nel nostro Paese, come già aveva fatto per le arance, uccidendo anche quel settore, a Roma portano avanti saccheggi per il Sud e a Palermo, combinano guai come nel caso del bando sul biologico. L’unica costante a questi disastri è che non paga mai nessuno. Una riforma dei consorzi di bonifica va fatta in maniera seria e non con un articoletto in finanziaria”.