Il Comune di Catania è sull’orlo del dissesto e l’amministrazione cosa fa? Continua a prelevare denari dalle casse pubbliche per stipendiare consulenti esterni.
L’ultimo salasso preannunciato porta la data del 22 marzo: la giunta municipale ha deliberato di affidare ad una agenzia di esperti contabili esterni la stesura del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, per il quale la Corte dei Conti ha dato tempo fino alla fine di giugno del corrente anno.
Come noto, l’amministrazione aveva già adottato questo piano, ma avvalendosi di una norma contenuta nella Legge di stabilità 2016 (c. 714, L. 208/2015), che ha dato facoltà ai Comuni di rimodulare il precedente piano in coerenza con l’arco temporale di trenta anni previsto per il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi (articolo 3, decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118), dovrà “rifare i conti” che in precedenza erano stati fatti, avvalendosi del minor termine di dieci anni.
In sostanza, non si aggiunge niente di nuovo in merito alle situazioni di precarietà della gestione amministrativa e dei conseguenti rimedi per farvi fronte, ma si modifica soltanto il termine del piano, portandolo da dieci a trenta anni.
“Per questo motivo – dichiarano Nunzia Catalfo e Gianina Ciancio, portavoce del M5S al Senato e all’Ars – diventa di difficile comprensione il ricorso ad una agenzia di esperti esterni, con relativo costo per i cittadini, a meno che l’amministrazione non abbia voluto manifestare all’esterno la mancanza di fiducia nei dipendenti dei suoi uffici contabili interni, cosa che si tradurrebbe in una ammissione della inattendibilità della contabilità e dei conseguenti valori del bilancio, da tempo messi in evidenza dal meetup Catania5Stelle di piazza Guardia”.
AGGIORNAMENTO 28/03/2016
Consulenze per il piano di riequilibrio del Comune di Catania: sono veramente a costo zero?
L’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando, a proposito dell’assistenza tecnico-giuridica alla riformulazione del Piano di Riequilibrio del Comune di Catania, ha precisato che “non si tratta di esternalizzazione del servizio” ma di una collaborazione per affrontare il nodo più rilevante del Piano, che riguarda la valutazione contabile, anche perché la riforma è stata approvata da poco e, pure a livello nazionale, le professionalità in grado di portare a termine questo compito sono rare.
Dalla lettura della delibera, però, pare che non si tratti di semplice collaborazione, in quanto si rileva che viene dato “mandato alla Ragioneria Generale di predisporre, ai sensi e nel rispetto della normativa vigente in materia, gli atti necessari per individuare un soggetto esterno prestatore di servizi e qualificato nella materia, per l’assistenza tecnico-contabile e l’accompagnamento al complesso processo di riformulazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale”.
Quindi non si tratta di una semplice collaborazione, ma di assistenza tecnico contabile e guida per riformulare il Piano, visto che sono “necessarie competenze pluridisciplinari, in atto non disponibili all’interno dell’ente”, come si legge nella delibera.
Il dubbio che avevamo già sollevato sulla mancanza di fiducia nell’organizzazione interna, quindi, rimane. La cosa che più sorprende, però, è che le professionalità in grado di svolgere questo compito sono rare, anche a livello nazionale: metteranno la loro competenza a disposizione del Comune di Catania a costo zero?
Infatti, nella proposta di delibera fatta propria dalla Giunta Municipale si legge la seguente attestazione a firma del segretario e direttore generale dell’amministrazione Bianco, Antonina Liotta: “si dà atto che la presente proposta non comporta, né direttamente né indirettamente, oneri finanziari”.