Dietro il sequestro degli atti delle commissioni consiliari potrebbe esserci il fenomeno scoperto dal Movimento in gran parte della Sicilia. Il deputato regionale Cancelleri: “L’attenzione della magistratura potrebbe limitare il fenomeno in futuro. Anche a palazzo del Carmine i numeri tirati fuori dal M5S sulle commissioni sono veramente alti, finendo col pesare notevolmente sulle casse comunali”
“Dietro il sequestro degli atti della commissioni consiliari potrebbe esserci gettonopoli? Bene l’attenzione della magistratura potrebbe mettere argine a quello che sembra un fenomeno tutt’altro che insignificante a Palazzo del Carmine, come i numeri messi assieme dal M5S locale hanno evidenziato”.
Ha appreso con soddisfazione, il deputato regionale nisseno del M5S Giancarlo Cancelleri, la notizia del sequestro di atti delle commissioni, dietro al quale potrebbe esserci una indagine sul fenomeno gettonopoli.
“Se è così – afferma Cancelleri – l’attenzione della magistratura non potrebbe essere che salutare per le casse del Comune. L’indagine, infatti, finirebbe col limitare in futuro un fenomeno che al Comune di Caltanissetta sembra tutt’altro che trascurabile. I dati raccolti dagli attivisti del M5S locale infatti parlano di qualcosa come quasi 1200 commissioni fatte in un anno e di un costo del Consiglio comunale di oltre 350 mila euro”.
Prima di Caltanissetta il M5S aveva scoperchiato il pentolone gettonopoli un po’ ovunque in Sicilia, scoprendo di tutto: dalle commissioni lampo di Palermo (anche meno di 5 minuti) con toccate e fughe di consiglieri (sedute singole di 5, 10 minuti), alle commissioni messe in piedi per i motivi più assurdi, come alcune ad Acireale, fatte per seguire la sfilata dei carri allegorici.
Sulla insufficiente trasparenza degli atti comunali a Caltanissetta il M5S ha anche prodotto una interrogazione all’Ars.