La legge regionale n. 10 del 2014, “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto”, approvata più di due anni fa, prevedeva sin da subito la costituzione di un ufficio speciale con dotazione organica fino a 12 persone; la realizzazione della mappatura regionale dell’amianto entro 24 mesi; e le relative bonifiche entro 36 mesi.
Questa legge fortemente voluta dal M5s, inoltre, impone ai comuni siciliani di redigere un piano amianto finalizzato al censimento di tutti i siti, edifici, impianti e manufatti contenenti amianto al fine di prevenirne lo smaltimento illecito.
“Già una volta – afferma Valentina Palmeri, deputata del M5s all’Ars – abbiamo salvato la legge dal diventare lettera morta facendo approvare, nel mese di maggio 2016, un emendamento per la riapertura dei termini, che erano già scaduti, per la presentazione dei piani comunali amianto e per le auto-denunce dei cittadini”. “Tuttavia, – prosegue – la legge rischia ancora una volta di diventare un flop poiché il piano regionale amianto è prossimo all’approvazione e da quella data scatterà il nuovo termine ultimo di 120 giorni per le auto-denunce dei cittadini e di 90 giorni per i Comuni per la presentazione del proprio piano amianto, ma ancora solo una minoranza dei comuni ha trasmesso il piano amianto al dipartimento competente. Infatti, ad oggi, solo 52 comuni siciliani su 390 hanno predisposto il piano comunale amianto. Alcuni sono dei lavori ben fatti, mentre altri sembrano dei veri e propri copia e incolla delle linee guida regionali, in cui manca anche l’indicazione proprio dei dati numerici (kg o mq) relativi ai quantitativi di amianto. Sembrerebbe mancare, quindi, il censimento e la mappatura vera e propria di questo pericoloso materiale”.
“Per scongiurare il rischio che questa importantissima legge diventi un fallimento, occorre il massimo impegno da parte delle amministrazioni comunali. E’ importante sottolineare che i comuni che rispettano la tempistica eviteranno decurtazione dei finanziamenti (40%) previsti, invece, per i comuni ritardatari. Unitamente ai colleghi portavoce del M5s all’Ars – conclude la deputata – abbiamo scritto a tutti i sindaci delle province siciliane per sollecitarli alla redazione dei loro piani comuni e scongiurare che in questi territori avvenga uno smaltimento abusivo con rischi ambientali e per la salute dei cittadini. Adesso non è più possibile perdere tempo, bisogna cogliere l’opportunità che offre questa legge per bonificare la Sicilia dall’amianto. Ribadisco che i comuni che non ottempereranno alla redazione dei piani nei termini andranno incontro ad un drastico taglio dei finanziamenti, e i cittadini che non faranno l’autodenuncia entro i 120 giorni andranno incontro a sanzioni”.