Cancelleri, Mangiacavallo e Siragusa: “Quella uscita dalla commissione è una norma studiata ad hoc dalla Casta contro di noi, ma tutto gli si ritorcerà contro. Sono attenti solo ai loro interessi e intanto la Sicilia affonda”.
Un colpo mortale alla democrazia. La Santa alleanza, eliminando i ballottaggi ha di fatto varato la legge anti-Movimento 5 stelle. Sono ossessionati da noi e stanno facendo di tutto per drogare le regole del gioco. Non escludiamo di mobilitare le piazze, è un fatto troppo grave per passare sotto silenzio”.
Reagisce a muso duro il M5S all’Ars all’ennesimo colpo sotto la cintura, piazzato per cercare boicottare l’avanzata del Movimento.
“Quando non si hanno argomenti per convincere la gente e ottenere il consenso – dicono i deputati Salvatore Siragusa e Matteo Mangiacavallo – l’unica arma che ti resta è truccare le regole del gioco. Ed è quello che stanno facendo all’Ars. Si sono coalizzati tutti contro di noi per cercare di fermare la nostra avanzata. Ma la gente non è stupida. Quest’operazione gli si ritorcerà contro. A parte il fatto che potrebbe essere anche inutile. A chi ha poca memoria, infatti, ricordiamo che nei Comuni siciliani dove abbiamo vinto quest’anno, lo abbiamo fatto a primo turno”.
Per il M5S, tra l’altro, la legge varata dalla commissione rischia di porre le basi per l’ingovernabilità nei Comuni.
“Si stanno comportando – afferma Giancarlo Cancelleri – come il marito che per vendicarsi della moglie si evira. Qui pur di farci lo sgambetto i partiti si accontentano di vincere in Comuni che poi saranno ingovernabili. Questa è una legge fatta ad uso e consumo della Casta. In un momento in cui la Sicilia affonda nei rifiuti, in piena emergenza occupazionale e con i mille problemi della sanità, ci si accapiglia per qualcosa di cui alla gente non importa nulla, anziché concentrarsi sul reddito di cittadinanza per dare risposte concrete ai bisogni delle persone”.
La prima commissione ha inoltre bocciato praticamente tutte le proposte del Movimento 5 Stelle per limitare e debellare i fenomeni del voto di scambio e il controllo del voto, come l’abolizione delle doppia preferenza di genere, l’istituzione del seggio unico per lo spoglio delle schede, l’abolizione della tendina durante le operazioni di voto nei seggi, l’eliminazione dell’effetto trascinamento con introduzione della doppia scheda per la votazione separata del sindaco e del consigliere comunale.
“Con questa legge – commenta Mangiacavallo – si penalizzano le forze politiche che decidono di presentarsi con una sola lista come fa il M5S. Si favoriscono gli inciuci tra i partiti e si creano sindaci senza maggioranza. In una terra martoriata dalla mala politica, che fatica a fare a meno del voto di scambio e del voto controllato, in fretta a furia i partiti si sono votati una legge che penalizza il solo M5S e tutte le sue regole, concedendo pure ai sindaci la possibilità di farsi un terzo mandato”.
1 commento
Prendo spunto da questa vicenda per invitare a riflettere su quella che potrebbe essere la vera riforma rivoluzionaria in materia.
Abolire, cioè, il consiglio comunale, quanto meno nei comuni medio-piccoli, in quanto trattasi di un’organo costoso, inutile e, spesso, condizionante in negativo l’attività dell’amministrazione.
Le sue funzioni dovrebbero essere trasferite, in parte, in capo alla Giunta e al Sindaco, direttamente eletto dai Cittadini, e, in parte, in capo ai Cittadini stessi, rafforzando gli strumenti di controllo, di trasparenza e di democrazia diretta e partecipata.
In tal senso, ho già inserito nella sezione “Lex iscitti” della piattaforma “Rousseau” una proposta, su cui auspico possa avviarsi un’ampia riflessione che possa portare, in caso di condivisione, all’inserimento della proposta stessa nell’ambito del programma per le prossime elezioni regionali e politiche.