Ponti e pensioni per tutti, così Renzi e Crocetta avviano la fase dei miracoli da referendum. Nella guerra dei numeri, i portavoce fanno un elenco di alcune delle infrastrutture siciliane disastrate.
“100 mila posti di lavoro, un ponte nuovo nuovo per lo Stretto, pensioni maggiorate di 80 euro e tanti altri miracoli numerici da referendum sono già depositati nel cappello magico del presidente del Consiglio Renzi, avallato anche questa volta dal presidente della Regione Siciliana Crocetta che sostiene ‘non ci metteremo di traverso’”. Così, in questa guerra di numeri, come fosse una partita di monopoli, si inseriscono i deputati all’Ars del Movimento 5 Stelle che, invece, hanno chiari altri dati, purtroppo già sotto gli occhi di tutti: “7 miliardi di euro l’anno sono i contenziosi con lo Stato ai quali Crocetta, in totale autonomia, ha rinunciato; 10 miliardi di euro occorrono per completare la rete viaria siciliana, ferma agli anni ’70; rete ferroviaria ferma all’anno zero, nessun investimento e tagli mostruosi. Tanta è la preoccupazione in casa PdRenzi per questo referendum, la si riconosce dal lezzo dalle numerose bugie che il premier sta già mettendo in campo”.
“Renzi non ha avuto nemmeno il buon gusto di cambiare mantra rispetto a tutti i suoi predecessori”, afferma il capogruppo all’Ars dei Cinquestelle Matteo Mangiacavallo. Interviene anche la portavoce del Messinese Valentina Zafarana: “è chiaro e inequivocabile il NO al Ponte sullo Stretto già costato oltre 600 milioni agli italiani. Come se non bastasse, Renzi, Crocetta e l’intero Pd dimenticano, forse, l’insostenibilità progettuale, tecnica, ambientale ed economica dell’Opera, supportata da diversi studi scientifici”.
E concludono i 14 parlamentari Cinquestelle siciliani, che dispensano persino un suggerimento al presidente del Consiglio: “adesso vada a fare la sua campagna referendaria al Nord perché le Regioni del sud sono stanche di sentirsi prendere in giro”.
Intanto sull’inutilità del ponte, la deputata alla Camera Claudia Mannino annuncia una interrogazione alla Camera, nella quale sarà inserita la “fuffa” del patto per il Sud e delle promesse senza copertura finanziaria. “Nel piano delle infrastrutture strategiche – dice – il ponte non c’è più, cosi come nell’ultima legge obiettivo non vi era alcuna copertura finanziaria”. Tra le altre cose che per la deputata dovrebbero avere la precedenza sul ponte ci sono, ad esempio, le obsolete e insufficienti reti ferroviarie siciliane (oggetto di una interrogazione presentata alla Camera dalla Mannino, dalle deputate siciliane Lorefice e Cancelleri e da altri parlamentari nazionali). L’atto parlamentare accende i riflettori sulle enormi carenze delle rete siciliana, che solo nella misura del 13 per cento ha il doppio binario, con svariati chilometri di linee non elettrificate e con treni in servizio molto vecchi.
In conclusione, impossibile sarebbe elencare tutte le strade interrotte, quelle incomplete e i lavori promessi, finanziati e mai iniziati in Sicilia. Ma i deputati M5S fanno, comunque, l’elenco di alcune opere infrastrutturali disastrate e abbandonate. Tra queste, la Pa-Ag, tra semafori, crollo del ponte Scorciavacche e lavori interrotti, percorrerla è un calvario; la Siracusa-Gela doveva essere finita nel ’76. Nel palermitano: sp 2, sp4, sp 4 bis, sp 44, sp 45, sp 107, sp 27, sp 133, sp 24 Caltavuturo-Scillato, sp8 Caltavuturo-Valledolmo, ss120 da Cerda fino a Tremonzelli, Scillato-Collesano, poi da Collesano a Campofelice di Roccella, Sclafani Bagni-Alia, interrotte, franate e in condizioni pietose. Per non parlare della ss 624, la statale Palermo Sciacca, con i suoi innumerevoli dossi sui ponti. E ancora la fantomatica Nord-Sud; la statale 640 Caltanissetta-Agrigento; la Caltanissetta-Mussomeli. Nell’Ennese: la SP4 interrotta tra Valguarnera e Piazza Armerina da una ventina di anni e la ss121 divenuta un colabrodo; e ancora la Palermo-Mazara, con i piloni da consolidare che rischiano di collassare. Nella provincia di AG ci sono state segnalate in dissesto (e conseguentemente abbiamo provveduto ad interrogare) queste strade provinciali: 17, 21, 24, 26, 44, 45, 6, 32 e 34. La strada provinciale 29 Trapani-Salemi; la ss 27 Poggioreale – Santa Margherita Belice; e a Siracusa SP tra Palazzolo e Giarratana.
1 commento
Scusate ma non capisco….
I lavori incompiuti, le strade da rifare, ok…ci sono e ci saranno sempre…come ovunque e come sempre, un esempio è il viadotto recentemente crollato nel Lecchese…
Ma la domanda che pongo è la seguente… se invece della Sicilia e della Calabria le regioni interessate fossero state Lombardia e Piemonte, si sarebbe fatto il Ponte?? o meglio…. si sarebbe fatto un solo Ponte???
Meditate gente….meditate