Il M5S all’Ars invita il presidente dell Regione a posticipare la firma del contratto decennale con Trenitalia.
“Siamo entrati in possesso della bozza, nemmeno completa di tutti gli allegati – affermano le deputate Ars Angela Foti e Valentina Zafarana – solo qualche giorno fa, nonostante l’avessimo chiesta ufficialmente. Un contratto che supera il miliardo di euro, che ci porteremo dietro per dieci anni, doveva essere pubblicizzato con notevole anticipo. Musumeci non può firmarlo frettolosamente. Ci sono troppi aspetti da chiarire prima”.
“Innazitutto – dicono le deputate – Trenitalia è stata inadempiente rispetto al contratto ponte di due anni fa, che prevedeva l’attivazione di una linea telefonica per le segnalazioni da parte dell’utenza e il wi fi sui treni regionali veloci. Dall’altra parte – dice Foti – sempre Trenitalia ha applicato con anticipo di un anno, rispetto a quanto previsto dal contratto ponte, gli aumenti per l’utenza che dovevano scattare dopo 12 mesi. L’offerta commerciale è più vantaggiosa per Trenitalia che per la Regione. Non favorisce – dicono – i pendolari, che non sono nemmeno menzionati. Inoltre si perdono le tracce dell’ammortamento dei treni Minuetto acquistati nel 2004, come non ci sono tracce delle nostre richieste in commissione che proponevano scontistica o gratuità per i militari, che venisse mantenuta la continuità territoriale per i lavoratori di Messina. La bozza inoltre non mette al riparo da nuove richieste di contributi alla Regione e si prevede un aumento del 3,5% annuo sino al 2026 sul biglietto e cioè una vera stangata per i cittadini. Siamo già abituati alle richieste di Trenitalia che nell’ultimo Collegato, ha ottenuto ulteriori 83 milioni”.
“Per tutte queste ragioni – concludono le parlamentari Cinquestelle – argomenti così strategici, richiederebbero una riflessione più attenta e approfondita di quella che Musumeci pare voglia mettere in atto. Un passaggio al Parlamento o alla commissione di merito, è doveroso, a meno che non voglia continuare sulla falsa riga di Crocetta”.