Il riconoscimento dello Stato di calamità nel territorio dell’ex provincia di Enna, il riconoscimento degli incentivi alle imprese artigiane siciliane previsti della legge 949 del 1952 col recupero di 200 milioni di euro del recente passato e l’inclusione della rappresentanza dell’ordine regionale degli agronomi e forestali tra i componenti del comitato di sorveglianza Psr Sicilia 2014-2020.
È questo il contenuto di tre mozioni approvate oggi dall’Ars e che dovrebbero indirizzare l’azione del governo nel futuro prossimo.
È questo il contenuto di tre mozioni approvate oggi dall’Ars e che dovrebbero indirizzare l’azione del governo nel futuro prossimo.
I tre atti portano la prima firma della deputata Elena Pagana (la mozione relativa allo stato di calamità nell’Ennese) e della deputata Angela Foti (le altre due).
La prima mozione trae le mosse dalla carenza di piogge che a partire dalla primavera del 2017 ha causato danni irreparabili alle serre e alle coltivazioni in genere e impegna l’esecutivo non solo a riconoscere lo stato di calamità naturale, ma anche a recepire ogni azione finalizzata alla quantificazione dei danni alle produzioni. La mozione è stata poi estesa a tutta la Sicilia grazie ad un ulteriore emendamento del collega portavoce M5S all’Ars Francesco Cappello.
La prima mozione di Angela Foti affonda le radici nel decreto Bassanini del marzo 1998 che trasferiva alle regioni funzioni e compiti amministrativi dello Stato. A tutt’oggi, però le funzioni in materia di incentivi alle imprese artigiane continuano ad essere esercitate per la Sicilia dallo Stato, in quanto non è stato previsto l’adeguamento dello statuto siciliano.
“Ciò – afferma Angela Foti – non solo ha reso impossibile avviare una convenzione con Artigiancassa, impedendo la riattivazione delle risorse messe a disposizione della legge 942/59 ma ha stoppato pure la possibilità di richiedere allo Stato gli oltre 200 milioni di euro destinati agli artigiani siciliani. È inutile dire che questi soldi avrebbero rappresentato un’enorme boccata di ossigeno per i circa 80 mila artigiani siciliani e avrebbero consentito di salvare parecchi posti di lavoro”.
L’atto della deputata approvato dall’aula impegna il governo ad attivare tutte le procedure necessarie al trasferimento delle funzioni e delle risorse economiche alla Sicilia.
La terza mozione M5S approvata dall’aula impegna il governo Musumeci a porre in essere tutte le azioni atte a colmare una grossa lacuna sul fronte Psr Sicilia 2014-2020: introdurre, con diritto di voto, la rappresentanza dell’Ordine degli Agronomi Forestali della Sicilia, degli agrotecnici, degli agrotecnici laureati e dell’unione allevatori Sicilia nel comitato di sorveglianza del Piano di Sviluppo Rurale.