Il piano rifiuti che Musumeci proporrà a Gentiloni non può puntare ancora sulle discariche, ma sugli impianti di recupero”.
“L’ampliamento della sesta vasca di Bellolampo è una soluzione tampone e pericolosa. Il piano rifiuti che Musumeci proporrà a Gentiloni non può puntare ancora sulle discariche, ma sugli impianti di recupero”. I parlamentari M5S della commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino, Valentina Palmieri, Nuccio Di Paola e Stefania Campo all’Ars, bocciano senza mezzi termini le decisioni che il governo regionale sta mettendo in campo sul fronte rifiuti che rischia di esplodere, “visto che tra sei – sette mesi le discariche saranno sature”. “Eppure il piano rifiuti che il presidente della Regione siciliana – dicono i parlamentari del M5S – intende sottoporre al premier Paolo Gentiloni giovedì a Roma, punta proprio sull’ampliamento delle discariche esistenti”.
“Musumeci – afferma Trizzino – parla di un piano rifiuti straordinario che punta quasi esclusivamente sull’ampliamento delle discariche esistenti; tra queste la VI vasca di Bellolampo, una vasca ormai in esaurimento. Si tratterebbe di una operazione con la quale verrebbe innalzata la sponda di chiusura per permettere l’allungamento di appena 3 mesi della vita della vasca”.
“Ci chiediamo – prosegue il deputato – a cosa serve sovraccaricare la sesta vasca e mettere a rischio la sicurezza ambientale di Palermo, quando per realizzare la settima vasca saranno necessari almeno 12 mesi? E ancora, a che serve un piano straordinario che punta prevalentemente sulle discariche, se con gli attuali livelli di raccolta differenziata la settima vasca, una volta realizzata, sarebbe satura in appena tre anni? Anche perché il rischio è che tra tre anni i comuni del Palermitano potrebbero ripiombare di nuovo nell’emergenza, tornando come nel gioco dell’oca di nuovo al punto di partenza”.
“Non è questa la strada maestra da seguire per uscire dall’emergenza rifiuti in Sicilia – osserva Trizzino – Musumeci fa come i suoi predecessori e ci sembra di assistere a un film già visto. La partita si deve giocare, piuttosto, sulla programmazione degli impianti di recupero e attraverso una politica forte che, da un lato metta i Comuni nelle condizioni di conferire i materiali recuperati dalla raccolta differenziata in nuovi ed efficienti impianti di selezione dei rifiuti, e dall’altro preveda incentivi e promuova l’economia del riciclo di materiali recuperati”.
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