La Sicilia è l’unica Regione in Italia a non aver recepito la legge sui servizi sociali emanata 18 anni fa.
Foti e Sunseri, chiedono di sentire in commissione il consiglio di amministrazione del Principe Palagonia i cui dipendenti da 16 mesi sono senza stipendio
“Il sistema delle Istituzioni pubbliche per l’assistenza e la Beneficenza (Ipab) in Sicilia va riformato. E’ inammissibile che la Regione, a 18 anni dalla sua entrata in vigore, non abbia ancora recepito la legge quadro 328 del 2000 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Abbiamo elaborato un ddl di riforma delle Ipab e chiediamo al Governo e all’Ars di assumersi le proprie responsabilità per portalo a stretto giro in aula”. Lo dicono i deputati regionali del M5S Angela Foti e Luigi Sunseri, dopo aver preso atto della devastante situazione della stragrande maggioranza delle strutture, del dramma dei dipendenti e delle difficoltà dei sindaci che temono gli effetti della chiusura degli enti.
“È fondamentale che l’enorme patrimonio immobiliare delle Ipab – proseguono – non resti alla mercé di approfittatori e trombati della politica e venga sottratto a gestioni ‘allegre’. Chiediamo la convocazione urgente in commissione Affari istituzionali e in commissione Lavoro del Governo e dei presidenti dei Cda dell’Ibap Principe di Palagonia, per cominciare ad avere chiarimenti sulla cessione di alcuni titoli di Stato, dal momento che non c’è traccia di autorizzazioni da parte dell’assessorato alla Famiglia e lavoro”.
Da cinque anni all’ARS, il M5S porta avanti una vera e propria battaglia per salvare le Ipab siciliane, dare nuovo ossigeno ai dipendenti e mettere in salvo gli enormi patrimoni immobiliari, con disegni di legge, interrogazioni, mozioni ed emendamenti in finanziaria “ma tutto è rimasto nel silenzio, ogni proposta lettera morta – denunciano i parlamentari-. E’ un dramma a cui bisogna mettere un punto, il comportamento del precedente Governo e della sua maggioranza è stato ingiustificabile, con l’ennesima riforma annunciata e mai portata avanti; adesso il Governo Musumeci, in linea con i suoi predecessori, sembrerebbe andare nella medesima direzione, restando in silenzio ed inerme”.
“Queste strutture pubbliche – conclude Foti – in un sistema virtuoso potrebbero erogare servizi di assistenza ad anziani e bisognosi e rappresentare un’opportunità occupazionale. Il ddl di riforma delle Ipab, che ho depositato all’Ars in linea con la normativa nazionale che dopo 18 anni ancora la Regione siciliana non ha recepito, ha come obiettivo, in un’ottica di razionalizzazione del sistema, di trasformare questi istituti pubblici in aziende di servizi alla persona attraverso protocolli di intesa le Aziende sanitarie provinciali (Asp), per erogare prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria, assicurate finora dalle Asp e comprese nei Lea (Livelli essenziali di assistenza sanitaria), nelle modalità indicate dalla legge nazionale e dai piani nazionali e regionali”.
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E se sono accorti ora?