“Massima solidarietà a don Scordato. Le sue parole sono quelle che dovrebbe usare la politica. Da censurare, semmai, sono quelle di Miccichè, che avrebbe fatto meglio a tacere per rispetto dei siciliani, e purtroppo sono tantissimi, che non riescono a mettere il pranzo con la cena”.
Il gruppo parlamentare del M5S all’Ars interviene in questo modo sulla vicenda dei tetti dei dipendenti dell’Ars.
“Le perplessità di don Scordato – dicono la capogruppo Valentina Zafarana e Giancarlo Cancelleri, componente dell’ufficio di presidenza dell’Ars – sono le nostre. E sono quelle che hanno orientato le nostra posizione in ufficio di presidenza. Non ci sono ‘giochetti’? Micciché li chiami come vuole, di fatto, secondo le tabelle venute fuori dall’ufficio di presidenza, alcune figure supererebbero abbondantemente i 240 mila euro. Si sta tagliando solo all’Ars? Probabile, visto che nelle altre regioni, gli stipendi sono già più bassi di quelli del parlamento siciliano”.
“Micciché – continuano i due deputati – invece di scrivere risposte piccate, faccia qualcosa di concreto e si adoperi per eliminare l’equiparazione al Senato del trattamento economico dei dipendenti dell’Assemblea dal 1 gennaio 2021, come avevamo proposto noi, a mantenere i tetti e a chiudere questa vergognosa pagina alla quale sta sottoponendo la nostra terra.”