Ancora senza risposta l’interrogazione all’Ars del deputato M5S Sergio Tancredi. Da oltre due mesi denunciamo che i lavori hanno indebolito quella banchina. Chi ha sbagliato adesso paghi”.
“Non serviva chissà quale grande genio o ingegnere aerospaziale per capire che il taglio della rete elettrosaldata per la posa di tubature per la regimentazione delle acque piovane da parte del Comune di Castelvetrano Selinunte, avrebbero indebolito la banchina. Il crollo di queste ore ne è la triste dimostrazione. Ora chi ha sbagliato paghi”.
A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle all’Ars Sergio Tancredi che commenta così il cedimento della banchina del porto di Selinunte sulla sicurezza del quale, a gennaio scorso aveva peraltro depositato una interrogazione urgente a Musumeci e all’assessore Falcone. “Certe volte vorrei avere torto – sottolinea Tancredi – e vorrei potermi congratulare con gli altri per un lavoro ben fatto ma invece niente. A metà gennaio infatti avevo segnalato il vero problema del porto di selinunte che non erano certamente le alghe. Con tanto di interrogazione, report fotografico e riferimenti precisi sulle condizioni della banchina anticipavo quello che sarebbe successo. Evidentemente per qualcuno era più semplice concentrarsi solo sulle alghe. La campagna elettorale di qualcuno, aveva i suoi obblighi, ma lo avessero almeno risolto quel problema. Invece per qualche voto in più si è fatto un intervento parziale sull’insabbiamento invece di realizzare un intervento globale”.
L’interrogazione di Sergio Tancredi e sottoscritta da tutti i deputati del gruppo parlamentare M5S all’Assemblea Regionale Siciliana porta di fatto la data del 5 gennaio. “Le criticità in oggetto – si legge nell’interrogazione – sarebbero direttamente riconducibili a lavori effettuati circa due anni fa, a causa dei quali per facilitare il passaggio di un cavo, avrebbero tagliato il molo tranciando le barre di ferro, con ciò determinando l’instabilità della parte esterna del molo”. L’interrogazione non ha ancora ricevuto risposta del governo regionale. “Ebbene- chiosa Tancredi – quanto ci costerà adesso renderlo agibile?”.