La capogruppo M5S all’Ars Valentina Zafarana: “Far saltare la trattativa con il mecenate dalla valigia piena di soldi disposto a investire su Selinunte, suona proprio come il ricatto di un ragazzino che, messo fuori dalla partita perché più volte ammonito, vuol portare via il pallone”.
“Sgarbi vuole andare via a maggio? Deve essere Musumeci a dettare i tempi. Se vuole può, anzi deve cacciarlo subito. Sgarbi non può decidere se e quando migrare verso una più comoda poltrona romana”.
A dichiararlo è la capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Valentina Zafarana che commenta così la dichiarazione resa oggi da Vittorio Sgarbi dopo aver appreso dal presidente Musumeci di dover lasciare la giunta.
“L’ipotesi di far saltare la trattativa con il mecenate dalla valigia piena di soldi disposto a investire su Selinunte, sbandierata da Vittorio Sgarbi – dice la capogruppo Zafarana – suona proprio come il ricatto di un ragazzino che messo fuori dalla partita perché più volte ammonito, vuol portare via il pallone”.
“Inutile ribadire come l’alta caratura culturale dell’assessore Sgarbi – spiega Zafarana – cozzi con la levatura morale di un uomo, avvezzo a violente e volgari invettive contro chiunque e chicchessia dai gabinetti di mezza Italia. Tralasciando però questi aspetti, le mostre sbandierate da Sgarbi, sono davvero ben poca cosa per un uomo a capo di un assessorato tanto strategico per la Sicilia. Peraltro, quella del mecenate disposto a trattare solo con lui ed il ricattino personale contro lo stesso Musumeci, sono argomenti dalla bassissima levatura che speriamo siano a breve un lontano ricordo. Sgarbi ha sfilato un rosario di mostre? Un assessore, non può essere solo un curatore di eventi di questo tipo: è ben altro. Sgarbi – conclude Zafarana – non può rimanere aggrappato ad un ruolo concordato con il suo padrino politico Berlusconi”.