“I 13 milioni di euro, promessi dall’assessore Ippolito per ampliare e qualificare il Sistema integrato di educazione e di istruzione nella Regione Siciliana, rimangono solo parole al vento o cifre che non andranno certamente alle famiglie o ai loro bambini se la Regione Siciliana non emana le linee guida”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola che, accogliendo diverse segnalazioni del mondo della scuola, incalza l’assessore regionale alla famiglia e alle politiche sociali Mariella Ippolito ad emanare le linee guida, senza le quali la Regione Siciliana, non potrà indirizzare la prima annualità del fondo triennale del Miur, che dovranno servire a interventi socio educativi per la prima infanzia e per le sezioni primavera e la scuola dell’infanzia. “Sappiamo che gli Enti locali – spiega Di Paola – potrebbero attingere ai fondi strutturali che sono già stati inseriti nella Finanziaria dello scorso dicembre (piano di riparto dei finanziamenti di cui al decreto ministeriale n. 1012 del 22 dicembre 2017), ma questo non avviene perché la Regione non ha dato un chiaro indirizzo, emamando delle linee guida condivise tra i diversi attori. Ci chiediamo chi stia effettivamente coordinando il tavolo di lavoro previsto dal decreto attuativo, che tipo di ricognizione sia stata fatta e se siano state accolte le diverse richieste provenienti dai vari Comuni, per dare finalmente risposte concrete a una delle principali agenzie educative, cioè la scuola, che attende da troppo tempo un riconoscimento da parte di una politica che appare sorda alle vere esigenze del sistema della prima infanzia”.
Sulla vicenda, ha acceso i riflettori in questi giorni anche la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle di Palermo Viviana Lo Monaco. “Abbiamo più volte ribadito – spiega la consigliera Lo Monaco – che il settore educativo nella fascia 0-6 anni necessiti di maggiori investimenti da parte dell’Amministrazione locale e del Governo centrale, per migliorare il servizio offerto ai minori e alle famiglie. Il Comune di Palermo certamente potrebbe ad esempio destinare maggiori risorse economiche per accogliere un numero maggiore di bambini nelle diverse circoscrizioni della città e con il tempo prolungato”.