Il 30 aprile di ogni anno sarà dedicato al ricordo delle vittime della mafia e della criminalità organizzata. Lo prevede un disegno del M5S che ha avuto il via libera oggi a sala d’Ercole.
La legge è stata scritta dai deputati Salvatore Siragusa (primo firmatario), Matteo Mangiacavallo e dai componenti del M5S della prima commissione legislativa dell’Ars di questa e della precedente legislatura, assieme ai familiari delle vittime innocenti di mafia, che hanno voluto fortemente la legge.
“La legge – dicono soddisfatti i due deputati – istituisce una giornata istituzionale per ricordare tutte le vittime della mafia, anche quelle che spesso vengono dimenticate, ma che col loro sacrificio hanno contribuito notevolmente alla lotta al malaffare”.
“La norma – proseguono – mira a combattere la criminalità organizzata e mafiosa, anche, e soprattutto, con la coscienza e con la conoscenza. In occasione di questa giornata verranno organizzati, soprattutto nelle scuole siciliane di ogni ordine e grado, cerimonie, commemorazioni, iniziative, incontri e momenti di comune riflessione e narrazione dei fatti storici relativi al primo dopoguerra sino alla fine del secolo scorso, in modo da preservarne e custodirne la memoria storica”.
La scelta della data non è casuale: si è puntato, infatti, ad individuare un giorno prossimo (vigilia) alla ricorrenza della strage di Portella della Ginestra.
La legge istituisce anche un forum permanente contro la mafia e la criminalità organizzata.
“Il Forum – affermano Siragusa e Mangiacavallo– è uno strumento di dialogo e confronto fra i soggetti istituzionali e della società civile coinvolti nella lotta contro la mafia e la criminalità organizzata e si fonda sulla necessità di concertare strumenti di supporto ed accompagnamento concreti per i percorsi di educazione alla legalità”.
“Ben vengano le giornate dedicate alla memoria – affermano i deputati 5stelle della commissione antimafia Roberta Schillaci e Antonio De Luca – occorre parallelamente un vero processo di rinnovo culturale della società attraverso la formazione delle nuove generazioni ma soprattutto attraverso un rinnovo delle istituzioni fortemente inquinate, basta vedere il caso sul ‘sistema Siracusa’ dove la politica ha grandi responsabilità ed è per questo che a settembre, la commissione Antimafia lavorerà sul codice etico sia sui dipendenti pubblici ma anche sui rappresentanti politici”.