“La nomina di Nino Caleca al Consiglio di Giustizia Amministrativa da parte della giunta Musumeci è assolutamente inopportuna, sia politicamente, perché in assoluta continuità con il Governo Crocetta che lo aveva voluto assessore, che materialmente perché gli incarichi che ricopre e che ha ricoperto, sono a nostro avviso tutt’altro che compatibili con il ruolo di terzietà per cui è stato proposto”. A dichiararlo sono i deputati regionali del gruppo M5S all’Ars, fortemente critici sulla nomina dell’avvocato palermitano da parte della giunta di governo regionale. “Per Musumeci – spiegano i deputati – il principio dell’appartenenza supera a quanto pare quello della competenza, più volte sbandierata in campagna elettorale. La figura in questione, ha troppe relazioni con importanti imprenditori e politici tuttora in carica per poterne vagliare in maniera terza i procedimenti. Caleca è addirittura l’avvocato di Antonello Montante, nel cui processo la Regione Siciliana si è appena costituita parte civile. Tra le altre cose, Caleca dal 1999 collabora con la rivista ‘Rassegna amministrativa siciliana’ edita dalla Di.Bi srl di Bagheria, che – secondo quanto riportato da organi di stampa – appartiene al 50% alla famiglia Montante. Insomma, senza voler entrare nel merito personale della figura di Caleca, i suoi ruoli nell’ambito degli incarichi che ricopre o ha ricoperto, sono assolutamente inopportuni con la sua nomina in CGA” – concludono i deputati.
1 commento
sono d’accordo su quanto affermava il M5S anni fa…il sottoscritto lo sa molto bene! il principio della terzietà è un emerito sconosciuto a tutti i componenti, soprattutto quando in un’udienza uno dei contendenti è proprio la Regione Sicilia, e uno dei suoi Assessorati ..