Miccichè aveva annunciato la costituzione di una commissione per il taglio dei vitalizi degli ex deputati regionali e un dibattito d’aula sulla questione morale, di cui a sala d’Ercole e a palazzo d’Orleans sembra non importare nulla a nessuno. Ebbene, finora su entrambe le questioni c’è il silenzio assoluto. Il presidente dell’Ars, piuttosto, ha preferito sproloquiare sui due vicepresidenti del consiglio e sul M5S con toni da osteria che certo non dovrebbero appartenere a chi è a capo de una delle più importanti istituzioni dell’isola”.
Lo affermano il capogruppo del M5S all’Ars Francesco Cappello e Giancarlo Cancelleri e Jose Marano, i due deputati 5 stelle che avrebbero dovuto dare parte della commissione che dovrebbe decidere della sorte dei vitalizi in Sicilia.
“Immaginavamo – dice Cappello – che su entrambe le questioni Miccichè non avrebbe mosso un dito prima delle Europee e i fatti sembrano darci ragione. Sulle due vicende è calato il silenzio assoluto, complici i partiti che evidentemente hanno tutto l’interesse a far sì che prima delle elezioni non si parli dei tantissimi indagati presenti all’Ars e dell’imbarazzante e insostenibile presenza di Savona a capo della commissione Bilancio, nonostante sulla sua testa penda una pesantissima accusa di truffa della quale Miccichè non sembra accorgersi. A onor del vero in questo Miccichè è in bella compagnia, visto che sulla questione Savona, a parte Fava, non hanno proferito parola anche Musumecì e tutti partiti, Pd compreso”.
“Miccichè – conclude Cappello – piuttosto che occuparsi di questi fatti o di far lavorare l’assemblea, che procede col frano a mano tirato, preferisce esibirsi in incredibili ed irripetibili esternazione di cui mi sono vergognato per lui e che mi portano a chidermi cosa abbiano fatto di male i siciliani per vederlo a capo di una delle massime istituzioni dell’isola”.
“Ancora– affermano Cancelleri e Marano – l’annunciata commissione che dovrebbe decidere come rimodulare i vitalizi degli ex deputati non si è nemmeno insediata, a testimonianza della ormai acclarata volontà ostruzionistica di Miccichè e gran parte dei deputati rispetto a questa vicenda. Il mancato taglio comporterebbe, come è ormai arcinoto, una riduzione di circa 70 milioni di euro di trasferimenti statali alla Sicilia, cosa che inevitabilmente finirebbero per scontare i siciliani sotto forma di riduzione di o cancellazione di servizi, anche essenziali. I siciliani sappiano, in questo caso, chi dovere ringraziare”.