“Cassa integrazione i deroga che non arriva, Comuni che aspettano i 100 milioni promessi e che per gran parte arriveranno, se tutto va bene, a metà mese, Finanziaria d’emergenza di cui non c’è traccia e troppe lacune nel settore dell’emergenza sanitaria, a partire dagli alloggi mancanti vicino agli ospedali per medici ed infermieri”.
Il M5S all’Ars ricorda a Musumeci le tante, troppe cose, che reclamano l’attenzione del governo regionale e che rischiano di travolgere imprese e famiglie oltre che gli operatori sanitari.
“Ripetiamo, – afferma il capogruppo Giorgio Pasqua – da noi la massima collaborazione in questo momento di grandissima emergenza, e lo abbiamo ampiamente dimostrato, tenendo un profilo molto basso ed evitando le critiche, ma su alcune cose non possiamo fare a meno di sollecitare l’attenzione di Musumeci, specie se questi trova il tempo per lasciarsi andare a boutade come quella del totale controllo sulle Forze dell’ordine ed Esercito, che non commentiamo nemmeno a fondo, tanto è inopportuna ed infelice”.
“A Musumeci – prosegue Pasqua – ricordiamo che ci sono tantissime emergenze che vanno affrontate subito per non lasciare affogare famiglie ed imprese e per aiutare gli operatori sanitari, sempre in prima linea in questa impari battaglia contro il Covid-19. Innanzitutto – continua Pasqua- si acceleri sull’erogazione della cassa integrazione in deroga, i cui meccanismi in Sicilia si stanno rivelando troppo farraginosi, si dia seguito poi alla promessa dei famosi 100 milioni ai Comuni, per i quali, se tutto va bene, la gran parte (che deriva dai fondi Poc) arriverà oltre la metà di aprile. Si appronti, infine, subito una Finanziaria d’emergenza che deve essere asciutta e totalmente senza fronzoli, unicamente votata a dare rispose economiche a tutti i settori che stanno arrancando ora più che mai in Sicilia”.
“Sul fronte sanitario – conclude Pasqua- sono ancora troppe le cose da sistemare. Una torniamo a chiedere a gran voce: si reperiscano, nei pressi degli ospedali, alloggi per medici ed infermieri che lottano contro il Covid-19. Questo consentirebbe loro di evitare pesanti e lunghi spostamenti, ma soprattutto di non esporre i loro familiari a pericoli d contagio”.