Non perdere le somme previste dal budget: la deputata regionale ha presentato un’interpellanza urgente al governo
“Le prestazioni delle strutture riabilitative per diversamente abili, saltate a causa dell’emergenza coronavirus, non possono essere perse, ma vanno anzi recuperate nei budget di spesa dei prossimi due anni”. A sollecitare il governo Musumeci in questa direzione è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle e vice presidente dell’Ars, Angela Foti, che ha depositato un’interpellanza urgente, riferendosi alle strutture di riabilitazione per disabili con servizi di tipo semi-residenziale (ex articolo 26 della legge 33/1978, private e accreditate), ambulatoriale e domiciliare, tutte rimaste non operative dall’11 marzo.
“Tutti i servizi sanitari ordinari – ricorda Foti – hanno subito delle limitazioni per lasciare spazio all’emergenza e alle sole attività non rinviabili, come interventi urgenti e altro. Ci sono quindi oltre due mesi di prestazioni non erogate ed è chiaro già oggi che le strutture di assistenza ai disabili arriveranno alla fine del 2020 senza aver raggiunto il limite del budget di spesa previsto dalla Regione per questo settore. Il problema investe in particolare le strutture private che, in mancanza questa parte di budget, rischiano di mancare gli obiettivi della propria programmazione con prevedibili ricadute sui livelli occupazionali. Sarebbe quindi il caso di redistribuire nei prossimi due anni, 2021 e 2022, queste somme residue non utilizzate, incrementando così i prossimi budget di spesa e permettendo di recuperare le prestazioni che sono saltate”.
“Ora si va verso un graduale riavvio delle attività, seppur con tutte le limitazioni e le misure di sicurezza richieste dalla necessità di prevenire il contagio – riprende la deputata M5S – ma è certo che la sospensione attuata per oltre due mesi impedirà di arrivare al volume annuale di prestazioni per raggiungere entro l’anno il budget di spesa fissato dalla Regione. Avanzeranno quindi delle somme e nell’interpellanza chiedo al governo regionale di recuperare questi residui e assegnarli ai budget di spesa dei successivi due anni, 2021 e 2022, alle strutture che svolgono l’assistenza sanitaria”.