“Il presidente della Regione Siciliana gioca a scaricabarile sulle tasche dei siciliani. In queste settimane abbiamo assistito alle accuse di Musumeci nei confronti del governo nazionale e anche dei dipendenti regionali. La variazione da 50 milioni certifica invece che la responsabilità del disastro in cui versano i conti della Regione è imputabile esclusivamente al governo Musumeci, grazie al quale purtroppo ai siciliani non arriverà un solo euro almeno fino a ottobre”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Luigi Sunseri e Nuccio Di Paola a margine dell’intervento dell’assessore regionale all’economia Gaetano Armao che ha riferito in Aula a Palazzo dei Normanni sulla variazione di bilancio.
“Vorremmo ricordare al presidente Musumeci – aggiunge il capogruppo M5S Giorgio Pasqua – che pur avendo approvato la finanziaria a fine aprile, non solo oggi i siciliani non hanno visto un centesimo, ma si prospettano per altro nuove attese certificate proprio dalla variazione di bilancio di 50 milioni di euro. I siciliani, come il bambino della favola di Hans Christian Andersen, si sono accorti che il re è nudo, nonostante si vesta di tecnicismi e belle parole. Dalle spiegazioni di Armao, si capisce solo che i tantissimi soldi promessi con la legge di stabilità di tre mesi fa nessuno li ha ancora visti e non si vedranno forse in autunno inoltrato. Oggi abbiamo assistito ad una arrampicata sugli specchi senza precedenti da parte dell’assessore all’economia che, per conto del governo Musumeci, ha relazionato sullo stato di applicazione delle misure previste nella legge di stabilità.
In estrema sintesi: Hanno sbagliato a chiedere di riprogrammare i POC prima dei FESR mentre avrebbero dovuto fare il contrario e cosa altrettanto grave, hanno sbagliato i conti di ben 50 milioni di euro. Non si può governare una Regione con tale livello di approssimazione. A questi signori manca non solo l’ABC dell’economia ma anche e soprattutto l’onestà di ammettere i propri errori e dire chiaramente ai siciliani che, stanno sbagliando tutto” – conclude Pasqua.