“Il 20 e 21 settembre andrò a votare per il sì al referendum sul taglio del numero dei parlamentari perché da libero cittadino ritengo una palese ingiustizia pagare circa 13.000€ al mese di stipendio a gente come Vittorio Sgarbi, uno che per altro ha tra le più alte percentuali di assenze del parlamento italiano. Lo vedo abbastanza nervoso per l’imminente taglio del numero di parlamentari, nel quale, evidentemente, teme di finire pure lui. Ci dica Sgarbi cosa restituisce ai cittadini, considerando tra l’altro che lui viaggia in maniera gratuita su voli treni e ogni mezzo di spostamento, mentre il sottoscritto nei mesi di marzo e aprile 2020 ha restituito ai cittadini oltre 5000€, mentre ne ha restituiti alla collettività dall’inizio del proprio mandato oltre 55.000 €”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola che replica così alle dichiarazioni del deputato Vittorio Sgarbi. “Per quanto attiene alle mie spese di viaggio che regolarmente rendiconto ai cittadini siciliani – spiega Di Paola – bastano dei semplici calcoli per capire che ho più volte effettuato la tratta Gela, città del Nisseno in cui sono residente e Palermo dato che nel mese di aprile l’Assemblea Regionale Siciliana si è riunita più volte in Aula e commissione proprio per deliberare la finanziaria anticovid per dare risposte ai cittadini siciliani. Di cosa parla Sgarbi? Con quale faccia uno come lui prova a sproloquiare sugli esponenti dell’unica forza politica che restituisce soldi ai cittadini e rendiconta tutto alla lira? Vorrei ricordare a Vittorio Sgarbi che proprio nei mesi di marzo e aprile il gruppo parlamentare cui appartiene il sottoscritto ha donato 300 mila euro alla sanità pubblica siciliana e alla protezione civile regionale, acquistando ventilatori polmonari e altri strumenti utili a fronteggiare l’emergenza pandemica. Inoltre da quando è all’Ars il M5S ha restituito 5 milioni e mezzo, soldi che hanno permesso di realizzare importanti cose per la collettività, tra cui la trazzera, che ha permesso di ricucire la Sicilia, mentre le istituzioni dormivano”.
“Pur volendo comprendere la rabbia di Vittorio Sgarbi quando si toccano argomenti come il taglio delle poltrone o dei privilegi, gli consiglio vivamente di cambiare argomentazioni se vuole attaccare il Movimento 5 Stelle, puntando strumentalmente il dito tra l’altro, contro uno tra i deputati più presenti dell’Assemblea Regionale Siciliana nel 2019, come ampiamente riportato dagli organi di stampa. Se il centrodestra utilizza Vittorio Sgarbi per attaccare il sottoscritto vuol dire che le loro argomentazioni sono davvero deboli” – conclude Di Paola.