“Le imprese hanno capito che il governo siciliano fa più danni del Coronavirus e la scelta del click day per l’erogazione dei fondi di ristoro ai danni della pandemia ne è l’ennesima dimostrazione. Ora dato che Musumeci e soci si sono incaponiti con il click day che si è dimostrato un sistema assolutamente fallimentare, corrano quantomeno ai ripari potenziando di uomini e mezzi il dipartimento che dovrà esaminare le domande pervenute”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Ketty Damante che torna ad accusare il governo Musumeci di “rendere cianotico il sistema produttivo siciliano” criticando aspramente il metodo del click day per l’erogazione delle misure di ristoro economico per i danni dovuti alla pandemia. “Il click day – spiega Damante – suggella l’impossibilità da parte del governo siciliano di scegliere su criteri di opportunità e giustizia, affidandosi a una gara che sancisce solo chi sarà più veloce a cliccare e chi dispone di una connessione veloce. Il pasticcio è già avvenuto per le aziende che nel 2017 sono state finanziate con la misura 3.5.1 del PO FESR 14-20 che hanno anticipato i fondi e che ancora aspettano le somme già spese in anticipo e rendicontate. La vicenda di queste imprese che erano in piena salute, ma non per molto vista la bravura del dipartimento Attività Produttive, dimostra che Musumeci soffoca il sistema produttivo siciliano. Avrebbero fatto bene in Regione ad adottare il metodo del Governo nazionale che lasciando all’Agenzia delle Entrate l’erogazione dei fondi, riesce a liquidare in 10 giorni senza lamentele e ricorsi. Così, l’art. 7 del famigerato avviso del click che prevede adempimenti e istruttoria a carico del dipartimento regionale per le Attività Produttive suona più come una minaccia, visto come hanno gestito le erogazioni per le aziende che aspettano dal 2019. La situazione ovviamente andrà ad ingolfarsi anche per questa nuova tornata e le aziende in difficoltà finiranno per chiudere. Se Musumeci e soci vogliono metterci una doverosa pezza, perché ricordiamolo, qui c’è in ballo la vita di centinaia di imprese, corrano ai ripari potenziando il sistema di analisi delle domande e provvedano ad erogare le somme in tempi rapidi” – conclude Damante.